Ragusa - Solo fra 2009 e 2017 sono state 26.674 le irregolarità edilizie in Sicilia. Almeno quelle scoperte dall'ultimo rapporto di Palazzo d’Orleans sull'abusivismo che l'Ars si appresta a sanare la settimana prossima, suggellando la delibera approvata martedì. Come se ogni anno ciascun siciliano, neonati inclusi, costruisse una bella camera di 28 metri quadrati. Gli edifici, anche quelli nelle aree con "inedificabilità relativa" perché parzialmente vincolate, devono passare da un parere degli uffici ma resta comunque un segnale poco educativo per le nuove generazioni di palazzinari e per nulla gratificante e rispettoso nei confronti di chi finora ha sempre rispettato la legge. Secondo l'opposizione, in particolare, la manovra rischia di avere un effetto "stimolante", dimostrando che quella di farla franca è una certezza.
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Palazzo d’Orleans ha smesso da 4 anni di monitorare la situazione ma dati più recenti confermano che gli illeciti ai danni del poco verde rimasto continuano imperterriti. Il dossier Mare Monstrum rivela che nel 2020 l'Isola è stata la regione con più irregolarità scoperte sulle coste, là dove il mercato immobiliare tira, nonostante le limitazioni Covid: 1.628, il 17% di quelli individuati in tutta Italia. A Licata, Noto e Lampedusa gli ultimi casi riportati dalle cronache. Le ordinanze di demolizione sono ferme, perché i comuni non avrebbero soldi per le ruspe: secondo un altro dossier Legambiente, "Abbatti l'abuso", delle 4.537 ordinanze emesse in Sicilia negli ultimi 16 anni ne sono state eseguite 950.