Palermo - Affetta da un raro tumore ai tessuti molli con metastasi ai polmoni, era stata costretta a sospendere la terapia salvavita contro il cancro che le provocava problemi al cuore, ma grazie ad un delicato intervento eseguito dall'équipe dell'Unità operativa complessa di Cardiologia dell'ospedale Cervello, diretta da Vincenzo Polizzi, ora una paziente di 74 anni, potrà riprendere le cure. Tecnicamente, l'operazione eseguita è un'ablazione trans-catetere mediante radiofrequenza (Atcrf) di aritmia cardiaca. La donna oltre al tumore era anche affetta da tachicardia parossistica sopra-ventricolare (Tpsv) e durante i cicli di chemioterapia aveva appunto avuto problemi al cuore, contemplati tra le controindicazioni della cura antitumorale. Nello specifico la paziente è stata sottoposta a studio elettrofisiologico (Sef) per la ricerca del substrato aritmico: con elettrocateteri introdotti dalle vene femorali e condotti fin dentro le cavità cardiache destre, cioè all'interno del cuore, è stata individuata l'origine dell'aritmia in una piccola zona dell'atrio destro e di dimensioni inferiori a mezzo centimetro quadro. Per interrompere questo circuito anomalo è stata erogata un'energia a radiofrequenza capace di distruggere le cellule anomale responsabili dell'aritmia.
La procedura è stata condotta con successo dall'équipe di Elettrofisiologia composta dai cardiologi Paola Vaccaro, Vito Bonomo e Francesco Sabatino, coadiuvati dagli infermieri di sala operatoria. Dopo l'intervento la paziente non ha più avuto recidive aritmiche e soprattutto ha potuto proseguire e completare i cicli di chemioterapia senza disturbi avendo garantita una buona prognosi di sopravvivenza con un'ottima qualità di vita. L'impiego di queste procedure consente alla Uoc di Cardiologia di ampliare l'offerta di cure ai pazienti affetti da aritmie cardiache riuscendo a trattare aritmie parossistiche sopra-ventricolari, fibrillazione atriale con diversi tipi di energia e la valutazione di alcuni tipi di aritmie ventricolari, stratificare il rischio aritmico nei pazienti affetti da cardiopatia come la sindrome di Brugada.