Roma - Franate le ospedalizzazioni, è rimasta l’incidenza settimanale dei nuovi positivi ogni 100mila abitanti decidere i colori delle regioni, e quando subentreranno. Deve’essere inferiore ai 50 casi per tre settimane di seguito, al momento in Italia la ripartizione è la seguente: Valle d'Aosta 78,4; Campania 65,2; Basilicata 61,5; Calabria 60,8; provincia di Bolzano 59; Toscana 58,7; Marche 54,8; Sicilia 53,1; Puglia 49,3; Piemonte 48,5; Lazio 46,2; Lombardia 45,3; Trento 45,1; Emilia-Romagna 45,1; Abruzzo 34,6; Veneto 29,7; Umbria 28,2; Liguria 27,5; Friuli Venezia Giulia 17,2; Sardegna 12,8; Molise 12,3. La differenza tra cima e fondo è macroscopica, eppure tra i paradossi del nuovo sistema semaforico c’è il fatto che attualmente capo e coda si trovino entrambe in zona gialla.
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L’Isola è praticamente la prima del gruppo che per questa settimana non ce l’ha fatta: neanche tre casi in più della media necessaria, in cui la Puglia è rientrata per il rotto della cuffia. Non c’è motivo di ritenere che la situazione non continui a migliorare, considerato il trend imboccato e che gli effetti dell’area gialla si sarebbero ormai dovuti far sentire. Dunque il calendario di ingresso in zona bianca seguirà l’ordine di raggiungimento di tre monitoraggi consecutivi con un’incidenza inferiore a 50 casi per 100mila abitanti: questo lunedì Molise, Sardegna e Friuli; il lunedì dopo, 7 giugno, Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo. Dal 14, andranno in bianco Trentino, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Puglia. Sicilia, Marche e Toscana - secondo l’elenco sopra riportato - sono le candidate della settimana successiva. Il 21 giugno però scade il coprifuoco a livello nazionale e, per quella data, non ci saranno praticamente piu’ differenze tra giallo e bianco.