Ragusa – Dopo il buio di martedì, i doppi positivi del doppio bollettino di mercoledì e i test antigenici non riportati in quello di giovedì, ci vorrebbe il Divino Otelma per capire che fine sta facendo il Covid sull’Isola. Conviene fare dello spirito, a volte, per non restare sopraffatti dall’ansia di una situazione diventata grottesca e pericolosa. L’ultimo report “utile” è quello di lunedì, prima della retata con cui la Procura di Trapani ha messo fine alla farsa dei numeri pomeridiani. L’inchiesta prosegue e dal virus occultato siamo passati a quello “occulto”: il dato mancate di ieri rende impossibile calcolare le variazioni dei diversi indici e completamente inutile il calcolo del tasso di positività, schizzato al 12,4%, quasi il doppio della media nazionale. Lascia perplessi anche la cifra dei guariti: 82 quando di solito erano diverse centinaia al giorno.
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I 1200 nuovi casi e i 21 morti di ieri rappresentando comunque un incremento preoccupante se i corrispondenti 1.673 e 19 di mercoledì andavano divisi per due giorni. Intanto Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, da sabato 3 a mercoledì 14 aprile si aggiunge alle red zone. E sono 28. Vedremo cos’altro accadrà nel bollettino odierno, che tuttavia non sarà preso in considerazione oggi dalla cabina di regia ministeriale nel valutare, come ogni venerdì, eventuali cambi di colore. Non saranno molti, anzi: solo la Campania potrebbe spostarsi in arancione perché, contrariamente alle prossime candidate Calabria e Veneto, aveva numeri da fascia intermedia già nel precedente monitoraggio del 26 marzo. Le altre regioni - Isola inclusa - dovrebbero restare così come sono, anche alla luce del lockdown che interesserà comunque tutto il Paese per i prossimi tre giorni.