Ragusa – Non si capisce dove sia la novità nell’ordinanza emanata dal governatore Nello Musumeci che introdurrebbe 2 “obblighi” in più per tutti i siciliani partire da oggi, fino al 31 dicembre almeno: 1) quello per tutti gli over 12 di portare la mascherina sempre con sé, e indossarla anche in tutti i luoghi all’aperto particolarmente affollati (misura che già esiste in zona bianca, in situazioni di assembramento; 2) e quello di tampone in porti e aeroporti per chiunque arrivi da Germania e Regno Unito o vi abbia transitato nei 14 giorni precedenti (mera estensione di un “paletto” già in vigore per i passeggeri da Usa, Malta, Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Olanda e ovunque i contagi andranno prossimamente fuori controllo).
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Più che una stretta, è una “strenna”. Il mini provvedimento è tutto fuorché l’atteso giro di vite natalizio, invocato invece dai governatori del Nord che vorrebbero lasciare i no vax blindati a casa durante le feste, come in Austria, per non dover richiudere hotel e piste da sci sul più bello. Contagi e ricoveri ancora non s’impennano in Sicilia, ma neanche scendono. La provincia di Ragusa ha segnato l’incidenza di positività minore: con 36 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, a fronte dei 115 di Catania o dei 107 di Messina , è l’unica abbondantemente sotto la soglia dei 50.
La zona bianca regionale è garantita, almeno sino a fine mese, dai livelli di saturazione dei posti letto in area medica (9,7%) e in terapia intensiva (5,5%), entrambi sottosoglia. Non certo da ordinanze fake che nulla aggiungono alle restrizioni. L’improbabile ingresso in area gialla aggiungerebbe comunque solo il limite di 4 non conviventi al tavolo, del tutto insufficiente a contenere l’infezione: a questo punto, per evitare l’inevitabile boom che ci sarà da metà gennaio 2022, l’unica è che lo stesso governo centrale emetta un bollino rosso sull’intero territorio nazionale – più o meno come l’anno scorso – che imponga dei limiti veri nelle giornate clou. In Germania hanno già proibito i mercatini, in Italia è ancora nebbia fitta.