Ragusa - Dopo il netto calo registrato nelle ultime settimane, i contagi Covid hanno ripreso a risalire. Secondo i dati forniti oggi dalla fondazione indipendente Gimbe, in Sicilia dal 20 al 26 aprile si è registrato un aumento del 30% dei casi rispetto alla settimana precedente. Nell'elenco dei nuovi positivi per 100mila abitanti, la provincia che ha subìto l’impennata maggiore in 7 giorni è Agrigento (738, +58,9%); seguita da Enna (598, +45,8%), Caltanissetta (591, +38,6%), Ragusa (652, +36,5%), Siracusa (794, +34,9%) Catania (606, +34,5%), Trapani (681, +31,1%), Messina (1.002, +26,9%) e Palermo (614, +13,5%).
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Va detto però che le prime in classifica partivano da una cifra assoluta più bassa rispetto a quella delle tre città metropolitane ed è dunque logico, da un punto di vista matematico, che la crescita delle altre province sia stata molto maggiore. I ricoveri, sebbene in diminuzione, sull'Isola restano sopra la media nazionale: sia quelli in area medica (22,6%) che quelli in terapia intensiva (6,2%). Anche nel resto d’Italia - complici la primavera e le feste pasquali - il trend s'è invertito, tanto che a molti esperti appare prematura la scelta del governo di togliere l’obbligo di mascherine in alcuni luoghi chiuso a partire dal prossimo 1 maggio.
Sarà proprio a cavallo del mese che potremo avere una prima prova di riuscire a convivere col virus senza più restrizioni. E pure senza green pass, visto che la campagna vaccinale è ormai completamente immobile: la percentuale di siciliani sopra i 5 anni che non ha ancora ricevuto alcuna dose è impalata a quasi il 10%, contro la media italiana del 7,2%; mentre quella che non ha ricevuto il booster è pari al 7,7% (media italiana 4%). La quarta dose è fissa all’1% degli aventi diritto (over 80, ospiti rsa e fragili tra 60 e 79 anni): il flop è generale ma il dato dell’Isola, pure in questa fascia, rimane comunque al di sotto della media nazionale che sfiora il 3%. Speriamo nel caldo: durante l’estate il Covid ha sempre morso meno, anche nel 2020.