Ragusa - Sulla carta avrebbero dovuto essere già tutti attivi da mesi, e invece la metà dei nuovi reparti finanziati dalla struttura commissariale per l'allarme Covid in Sicilia non sono ancora pronti: 30 i cantieri ultimati, sui 50 previsti. Sedici progetti registrano un forte ritardo, tra cui il pronto soccorso infettivologico di Gela e l'area di emergenza urgenza dell'Umberto I di Siracusa (dagli scavi è emersa una necropoli che ha imposto uno stop). Quattro, invece, non sono proprio partiti. Una beffa per l'Isola che si trova a fronteggiare la nuova ondata della pandemia con gli ospedali in affanno e circa mille positivi in corsia: "Ogni pronto soccorso si tenga i suoi", scrivono i primari nelle loro chat.
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Anche ieri nella provincia di Ragusa e nel resto della regione sono aumentati i contagi, ma anche i ricoveri: mai come adesso questi reparti promessi sarebbero stati utili, per affrontare il clou dell'estate con meno ansie. A Palermo ne risente pure la didattica: la formazione degli specializzandi va a rilento. Da due anni, inoltre, il Policlinico è gestito da un commissario part time che fa il direttore generale anche a Caltanissetta: un problema di metodo, oltre che di merito, in cui la Sicilia occidentale sconta l'eterno gap infrastrutturale rispetto alla parte orientale. Non sappiamo ancora come e quando finirà questa ennesima ondata, se sarà davvero “mini” come doveva essere “post” la pandemia.
Eppure a Roma c’è pure chi ha il coraggio - nell'ibrida opposizione con un piede nella maggioranza e l'altro nell'opposizione – di chiedere all’esecutivo Draghi di abolire isolamento e quarantene per positivi e asintomatici. «Tra l’altro - nota il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri - i sintomi sono così tanti, variabili e con talmente tante tonalità di grigio che, vorrei sapere, chi decide se il positivo ha sintomi o non li ha». In realtà, guardando il grafico in foto, sono le ondate dell’anno scorso ad apparire ridicole in confronto alle ultime due. Il 5 luglio 2021 registrammo 58 positivi, uno dei punti più bassi della curva siciliana da inizio epidemia; il 6 luglio 104.
Ieri, un anno dopo, ne abbiamo segnati 8.920; l’altroieri 10.735. Manca qualche migliaio di infezioni per toccare il picco giornaliero assoluto di casi, raggiunto con i 13.048 del 12 gennaio 2022; quando c’erano ancora i colori, l’Isola era in zona arancione e tutto era regolato col super green pass.. A livello nazionale gli ultimi dati settimanali diffusi mercoledì dalla Fiaso parlano di un +19% delle ospedalizzazioni, sia ordinarie che in intensiva. E non sono più solo pazienti che si presentano per altre patologie e poi si scoprono contagiati: in buona parte si tratta di persone affette sindromi respiratorie proprie del Coronavirus, nella sua ultima variante Omicron 5.