Ragusa - Tra rientri a casa per le feste, serate "brave" in locali che non rispettano le norme e shopping per le vie del centro, la Sicilia viaggia da giorni al ritmo di migliaia nuovi contagi quotidiani. Il governo ha blindato il Capodanno, vietando feste e assembramenti anche in zona bianca, ma ormai, I siciliani a ciclo completo arrivano all'82% ma terze dosi e vaccini pediatrici stentano a crescere. La lieve diminuzione di positivi del bollettino di domenica è dovuta unicamente alla parallela diminuzione di tamponi: il tasso di positività è infatti raddoppiato di colpo all'11%, in pratica più di un tampone su 10 ha rilevato un'infezione.
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Da quanto trapela da Palazzo d’Orleans, Nello Musumeci sta riflettendo sulla possibilità di portare la Sicilia in zona gialla subito dopo Capodanno, probabilmente già domenica 2 gennaio, con un giorno d'anticipo sul cambio di colore che molto probabilmente scatterà per disposizione nazionale nel monitoraggio di venerdì 31 dicembre, dato per ineluttabile dallo stesso governatore siciliano. Non è che 24 ore facciano una grossa differenza: con l’introduzione della mascherina obbligatoria all’aperto ovunque e il super green pass da esibire per accedere nei veri luoghi al chiuso, tutta Italia è già in zona gialla di fatto. Per questo la Regione sta valutando misure aggiuntive, come la quarantena per chi arriva sull’Isola non solo dall’estero ma anche dalle regioni italiane. L'annuncio potrebbe arrivare mercoledì, quando il governatore ha già fissato un incontro con i giornalisti per i rituali saluti di fine anno.
"Incontrerò i vertici delle aziende sanitarie territoriali per un confronto sullo stato della pandemia - anticipa oggi l’assessore alla salute, Ruggero Razza - e per valutare azioni di potenziamento delle misure attualmente in vigore. Se ci sarà un progressivo aumento dei contagi, la gran parte dei quali dovranno essere gestiti a domicilio, serve rafforzare la nostra capillarità sul territorio e, quindi, aumentare sia i punti tampone che l'attività di contact tracing. Prepararci adesso vorrà dire essere pronti per gestire il dopo-festività e rendere più sicuri i cittadini".