Attualità Modica

Cuffaro a Modica: tra riconciliazioni politiche e ombre finanziarie

Il dissesto finanziario creato in 9 anni di amministrazione Abbate incombe su Modica



 Modica - La Direzione regionale della Dc a Modica? Che effetto ha fatto? L’effetto è di quel figlio zelota, l’on. Ignazio Abbate che cerca di mostrare gratitudine al padre (Totò Cuffaro, ndr) tendendo a sovrastarlo per asseverazione dopo averne tradito la sua fiducia. L’effetto è poco credibile, se non fatuo. Ma della sua fredda furia Cuffaro si è dimostrato più equanime di quanto non si possa immaginare. Abbate, ex sindaco della città e uomo di punta del partito, ha recentemente cercato di ricostruire il suo rapporto con Totò Cuffaro, leader carismatico della DC e suo mentore di un tempo. Quella di Abbate è una manovra politica che si inscrive in un contesto di riconciliazione personale e politica, caratterizzato da una certa tensione subito dopo le elezioni europee. Dopo aver tradito le direttive del partito, supportando Forza Italia e l’onorevole Tamaio a scapito del candidato della Dc, Massimo Dell’Utri, Abbate cerca ora un atto di remissione da parte di Cuffaro. Quest’ultimo, nonostante l’esperienza e il disincanto, sembra disposto a ristabilire un rapporto fiduciario, dimostrandosi più equanime di quanto si potesse immaginare.

Cuffaro vuole sentire parlare di squadra, di unità, di identità e alla adunanza di partito sono proprio questi i i temi che riecheggiano. Cuffaro vola alto, ribadisce il ruolo della nuova Dc. “Un marinaio può anche avere il vento a favore ma se non ha chiara la destinazione da raggiungere a poco serve il vento favorevole. La democrazia cristiana sa dove vuole andare. La nostra è la democrazia cristiana di De Gasperi, pioniere dell'idea Europeista e federale, stati che lavorano insieme e che si sostengono”. Tuttavia, se da una parte i temi della direzione regionale appaiono gestiti senza imbarazzi, dall’altra la questione finanziaria di Modica incombe come un’ombra minacciosa. La città è infatti sull’orlo di un default storico, con una situazione economica gravissima su cui la Corte dei Conti ha puntato i riflettori. Gli anni sotto la guida di Abbate, dal 2013 al 2022, sono al centro delle indagini e delle verifiche contabili. Il “nuovo disavanzo” dichiarato è un dato preoccupante che potrebbe portare la città a dover affrontare un crack finanziario imminente. Nel frattempo, l’attuale sindaco Maria Monisteri si trova a dover gestire una situazione complessa, con l’obbligo di seguire le indicazioni che presto arriveranno dalla Corte dei Conti. Ignazio Abbate, principale artefice di questa difficile eredità, potrebbe presto dover spiegare alla città i motivi del probabile default, con conseguenze gravose per i cittadini.

La direzione regionale della DC a Modica, dunque, si è configurata non solo come una scena di riconciliazione politica, ma anche come un momento cruciale per accorciare le distanze. Totò Cuffaro, da leader esperto, si dimostra disponibile al dialogo, ma resta chiaro che il futuro di Modica è appeso a un filo, con Ignazio Abbate in prima linea nel dover affrontare le conseguenze delle sue scelte passate. La direzione della Dc ha anche acceso i motori sulla incombente campagna elettorale in vista delle prossime elezioni provinciali di secondo livello il 15 dicembre prossimo. In pratica, gli organismi di governo delle ex Province regionali. Saranno elezioni di “secondo grado”: il che vuol dire che non saranno i cittadini ad essere chiamati ad esprimersi, ma potranno votare e candidarsi a consiglieri provinciali solo i sindaci e i consiglieri comunali attualmente in carica. A Ragusa il consiglio provinciale sarà composto dal presidente e da un numero di consiglieri proporzionali alla popolazione residente: 12 consiglieri in rapporto agli abitanti. Il consiglio rimarrà in carica per due anni. Di cosa si occuperanno i nuovi consigli? Più o meno di quello di cui si occupavano i vecchi consigli provinciali.

I nomi dei sindaci papabili a candidarsi alla carica di Presidente della provincia? Maria Monisteri (Modica), Maria Rita Schembari (Comiso) e Gianfranco Fidone (Acate).


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