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Dopo inchiesta Ragusanews, sindaci chiedono 190 mila euro a Poidomani

L'amministratore unico chiamato a restituire gli stipendi di un anno

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Ragusa - Dopo l'inchiesta di Ragusanews, che ha svelato ieri il contenuto del parere dell'avvocato Harald Bonura sull'illegittimità dei compensi percepiti dall'amministratore unico di Iblea Acque Franco Poidomani, i sindaci iblei hanno chiesto oggi la restituzione degli stipendi illegittimamente percepiti dall'ingegnere ragusano, per un ammontare di 190 mila euro. 

Il parere legale pro-veritate era stato chiesto dal Comune di Ragusa all'illustre giurista catanese che ha rilasciato un giudizio tranchant sull'operazione Poidomani. Un vero e proprio autogol del sindaco Peppe Cassì.  

Secondo il parere legale, “il conferimento dell’incarico di Amministratore Unico a un soggetto collocato in quiescenza, sarebbe dovuto avvenire a titolo gratuito, in conformità con le disposizioni normative vigenti. L'eventuale mancata correzione della situazione potrebbe comportare un danno erariale per Iblea Acque Spa, e le relative responsabilità potrebbero essere imputate ai sindaci soci che hanno conferito l’incarico”.

La legge dice che la designazione dell'ing. Franco Poidomani (pensionato da pubblica amministrazione) sarebbe stata possibile solo a titolo gratuito, e comunque per un periodo massimo di un anno, non prorogabile né rinnovabile essendo il suo incarico equiparabile a una funzione dirigenziale o direttivo. I sindaci che gli hanno conferito l'incarico possono essere chiamati a rispondere di danno erariale davanti alla Corte dei Conti, annuncia Bonura. 

Stamani si è tenuta asseblea dei sindaci iblei al Comune di Ragusa e l'articolo di Ragusanews è piovuto come una bomba. Questa la resa del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì: 
"Nota di Iblea Acque
In apertura dell’assemblea odierna l’amministratore unico, ing. Franco Poidomani, si è riservato di confutare il parere legale pervenuto tramite propri legali ed ha manifestato la disponibilità a proseguire a titolo gratuito nel proprio incarico, come peraltro già accade dal febbraio di quest’anno, fino al termine del mandato previsto nella primavera del 2025.
L’amministratore unico ha quindi lasciato i lavori, dichiarando formalmente chiusa l’assemblea.
I sindaci presenti hanno proseguito la riunione in via informale e, dopo articolato confronto, preso atto delle conclusioni cui è pervenuto il professionista incaricato di fornire un parere legale pro-veritate, avv. Harald Bonura secondo cui:
1. la Società – in quanto controllata da pubbliche amministrazioni locali, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 – ricade nell’ambito di applicazione del divieto di cui all’articolo 5, comma 9, del decreto-legge n. 95 del 2012 (s.m.i.), anche in considerazione dell’espresso richiamo operato dall’articolo 11, comma 1, ultimo periodo, del TUSPP;
2. in ragione di ciò, la carica di amministratore unico della Società non poteva essere attribuita a un soggetto già collocato in quiescenza, se non a titolo gratuito;
Tenuto conto della volontà manifestata dall’amministratore unico di proseguire nel proprio incarico a titolo gratuito fino al termine naturale dell’incarico;
hanno convenuto, in conformità con quanto suggerito dal legale incaricato, di chiedere intanto formalmente all’amministratore unico la restituzione di tutte le somme allo stesso corrisposte per l’espletamento del suo incarico, riservando, all’esito di detta istanza, ogni successiva decisione".

I sindaci soci di Iblea Acque hanno chiesto a Poidomani di restituire i 190 mila euro percepiti nel primo anno di mandato, ben sapendo che la Corte dei Conti potrebbe chiamare loro, un domani molto prossimo, a restituirli. 
A sollevare nell'ultimo anno dubbi sulla legittimità dell'incarico a Poidomani è stato il consigliere comunale di Ragusa Gaetano Mauro.  


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