Mascalucia, Ct - "Non so perché la tua mamma ha deciso di farti questo. Anch'io sono mamma e amo mia figlia più di qualsiasi cosa al mondo. Non pensare che non ti abbia amato perché andare via con questo ricordo è terribile. Non si può perdonare ma si può cercare di capire che malgrado tutto sei stata amata". E' quanto si legge su un bigliettino, scritto a mano e cucito su un cuscino a forma di cuore, lasciato da qualcuno insieme con una bambolina accanto alla buca dove è stato trovato il corpo di Elena Del Pozzo, la piccola 5 anni uccisa dalla madre, Martina Patti, a qualche centinaio di metri della loro casa di Mascalucia, nel catanese. Accanto al biglietto e al cuore, anche dei fiori di garofano e una bambolina di pezza.
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"Siamo sconcertati dinanzi a un gesto inimmaginabile - ha detto il vescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, annunciando che oggi si recherà nel paesino etneo a pregare -. La nostra pietà e la nostra vicinanza alla famiglia per la perdita di un angelo, una creatura così bella, va alla famiglia in cui questa morte ha portato tanta separazione. Per onorare al meglio la piccola Elena non si deve continuare in un clima di vendetta e di astio, ma in questo momento fermiamoci, riflettiamo e preghiamo: attendiamo dal Signore le risposte, per un futuro più sereno e riconciliato". Attendono risposte, ma dalla madre, anche i magistrati. Il comandante dei carabinieri, Salvatore Mancuso, ha dichiarato stamani che l'indagine non è ancora conclusa e ci sono ancora almeno due punti da chiarire: il luogo esatto in cui si è consumato dell'omicidio e l'eventuale partecipazione di un'altra persona all'assassinio o nelle successive fasi dell'occultamento del cadavere.