Vittoria - Emergenza Anestesisti all'Ospedale Guzzardi di Vittoria.
Nonostante le ripetute disposizioni della direzione sanitaria provinciale per trasferire medici da altri ospedali, come quello del Giovanni Paolo II di Ragusa, la situazione continua a peggiorare.
I medici designati per coprire i turni nella sede dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria presentano regolarmente certificati medici, dichiarando malattie improvvise. Questo fenomeno ha portato ad una crescente tensione e disagio tra i pazienti.
Negli ultimi tempi, sei richieste di trasferimento di anestesisti da Ragusa (che conta in organico 16 medici anestesisti) a Vittoria sono state tutte accompagnate da certificati di malattia. Anche i tentativi di trasferire altri medici per coprire le carenze a Vittoria hanno prodotto risultati simili. Le stesse carenze si presentano nel reparto di Medicina. L’Asp è corsa ai ripari disponendo alcuni trasferimenti dalla Medicina dell’Ospedale di Modica. Stesso risultato. Si marca visita. Questo comportamento sta creando non solo una carenza critica nel reparto di rianimazione del nosocomio vittoriese, ma anche un notevole stress sugli altri ospedali della provincia. L'ospedale Guzzardi di Vittoria si trova in una situazione critica a causa della grave carenza di medici, soprattutto anestesisti.
Attualmente, solo 8 medici sono disponibili per gestire le turnazioni operatorie, rispetto ai 14 necessari del fabbisogno per garantire un funzionamento adeguato del reparto di rianimazione. L'unico reparto che sembra resistere a questa tendenza è quello di ortopedia degli ospedali di Modica e Ragusa, che stanno attivamente contribuendo a mantenere la piena funzionalità del reparto a Vittoria. La direzione sanitaria si trova ora di fronte a una sfida enorme: trovare soluzioni efficaci per garantire la continuità dei servizi essenziali nonostante la carenza di personale e il fenomeno delle malattie improvvise. La situazione richiede un intervento urgente e misure straordinarie per evitare che l'emergenza si trasformi in una crisi sanitaria irreversibile.