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Eventi naturali, come proteggere l’auto con le assicurazioni online

Grandine, tempeste, trombe d’aria, frane, mareggiate e alluvioni sono ormai fenomeni alquanto ricorrenti che possono causare seri danni alle vetture

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/28-06-2024/eventi-naturali-come-proteggere-l-auto-con-le-assicurazioni-online-500.jpg Eventi naturali, come proteggere l’auto con le assicurazioni online


Oggi che gli eventi climatici rappresentano sempre più una minaccia per il nostro Paese, la garanzia accessoria che consente di essere rimborsati per danni causati da calamità naturali alla propria automobile assume un ruolo da protagonista.

Lo rivela l’Osservatorio Assicurativo di Segugio.it, che sottolinea anche una maggiore propensione all’acquisto delle assicurazioni online e delle coperture opzionali da parte degli italiani.

Grandine, tempeste, trombe d’aria, frane, mareggiate e alluvioni sono ormai fenomeni alquanto ricorrenti che possono causare seri danni alle vetture. Ecco perché sempre più automobilisti aggiungono alla RC Auto obbligatoria la garanzia Eventi naturali. In caso di eventi atmosferici e di spiacevoli sorprese, gli assicurati riceveranno il rimborso entro il massimale assicurativo e al netto della franchigia a proprio carico.

Raddoppiato il costo della garanzia Eventi Naturali

Negli ultimi tre anni il costo della garanzia accessoria Eventi Naturali risulta più che raddoppiato. Il premio medio, secondo l’indagine di Segugio.it, è passato infatti dagli 87,8 euro di aprile 2021 ai 185,9 euro di aprile 2024. Un incremento legato anche all’intensificarsi degli eventi climatici estremi, soprattutto nel corso del 2023.

I rincari non hanno fermato però gli italiani e la loro tendenza all’acquisto. Al contrario si registra un aumento della penetrazione della garanzia. Il dato curioso è che in genere ci si assicura secondo una stagionalità anomala.
La garanzia Eventi Naturali è infatti molto richiesta nei mesi estivi, ma a seguito degli eventi climatici estremi. Ciò tante volte rappresenta un rischio in quanto ci si trova magari scoperti nel momento del bisogno. Nei mesi da ottobre a maggio gli italiani sono meno propensi all’acquisto e la penetrazione della garanzia accessoria Eventi Naturali si attesta tra il 6% ed il 7%, anche se nel 2024 è stata leggermente più alta; nei mesi estivi, invece, la propensione all’acquisto cresce perché è il periodo in cui solitamente si concentrano gli eventi climatici avversi. In estate, infatti, si registra un vero e proprio boom di acquisti e ogni anno la percentuale si fa sempre più alta. Si è passati dal 7,7% di settembre 2021 al 9,6% di luglio 2023. Il consiglio degli esperti è allora di valutare l’aggiunta della garanzia Eventi Naturali prima dell’arrivo della stagione più calda dell’anno in modo da essere già protetti da eventuali calamità naturali in estate, che è il periodo in cui è più probabile che si verifichino.

Legambiente: il 2023 anno da bollino rosso per il clima

Ben 378 eventi metereologici estremi si sono verificati in Italia nel corso del 2023. Si calcola un incremento del +22% rispetto al 2022. Roma, Milano, Fiumicino, Palermo e Prato le città più colpite. Tra le regioni quelle che hanno avuto la peggio, invece, sono state la Lombardia, l’Emilia-Romagna e la Toscana insieme alle province di Roma, Ravenna e Milano. Per Legambiente non ci sono dubbi: il 2023 è stato un anno da bollino rosso per il clima, segnato da un trend in continua crescita degli eventi meteorologici estremi.

Il Nord Italia, con 210 eventi meteorologici estremi, conquista la maglia nera come area più colpita della Penisola, seguita dal Centro Italia (98 eventi meteorologici estremi) e dal Sud Italia (70 eventi meteorologici estremi). A presentare il segno più soprattutto alluvioni ed esondazioni fluviali (+170% rispetto al 2022); le temperature record registrate nelle aree urbane (+150% rispetto ai casi del 2022); le frane causate da piogge intense (+64% rispetto all’anno precedente); e poi le mareggiate (+44% rispetto al 2022); i danni da grandinate (+34,5% rispetto ai casi del 2022), e gli allagamenti (+12,4% rispetto all’anno precedente). Eventi del tutto eccezionali dove anche l’alta quota è stata in forte sofferenza con lo zero termico che è arrivato a quota 5.328 metri sulle Alpi e con i ghiacciai in ritirata.


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