La gestione di ferie, permessi e rol è un compito che spetta ai datori di lavoro, i quali possono delegare il personale del comparto amministrativo o meglio ancora un HR Manager.
È qualcosa che si rivela alquanto complesso e in quanto tale comporta una particolare attenzione.
Ciò vale in particolare per i ROL, i quali tendono a variare in relazione alla specifica categoria cui appartengono i dipendenti: le loro dinamiche sono ancora più particolari rispetto a quelle di ferie e permessi. Comprenderle si rivela essenziale per mantenere un rapporto chiaro, trasparente e allo stesso tempo soddisfacente tra azienda e lavoratore.
Ferie, permessi e ROL hanno tutti un impatto considerevole a livello pratico sull’organizzazione aziendale. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza, analizzando cosa sono e in quali aspetti differiscono.
Cosa sono le ferie?
Cominciamo col vedere cosa sono le ferie. Per dare la maggiore chiarezza possibile prendiamo in prestito la definizione che ne offre l’Enciclopedia Treccani:
“Periodo di riposo, di vacanza, festivo o no. Si tratta di un diritto irrinunciabile del lavoratore, previsto, contestualmente a quello del riposo settimanale, dalla Costituzione all’art. 36, co. 3, al fine di consentire il reintegro delle energie psicofisiche spese dal lavoratore stesso nel corso dell’attività lavorativa”.
Parliamo quindi di una misura deputata fondamentale: un diritto che viene considerato inalienabile e che la persona matura durante la fase iniziale del rapporto.
Dal punto di vista storico, le ferie sono state introdotte per la prima volta nell’Epoca Romana, durante la quale erano considerate come giornate in cui erano proibito sia effettuare dei comizi che esercitare il potere di tipo giudiziario. Questo per le ferie pubbliche, che si distinguevano a loro volta in fisse e mobili.
Il numero minimo di ferie riconosciute dal Decreto Legislativo 66 del 2003 per ogni dipendente è di 4 settimane, le quali devono essere retribuite. Ciò significa che il singolo contratto collettivo può predisporre un numero minimo di giorni superiore, ma non scendere al di sotto di tale soglia.
Il calcolo avviene per l’appunto su base giornaliera e secondo giornate consecutive. L’azienda può concederle mediando tra esigenze sue specifiche e necessità del dipendente. Due fattori che devono bilanciarsi tra loro.
Cosa sono i permessi?
Vediamo ora cosa sono i permessi. Si tratta di quelle situazioni in cui al dipendente viene concessa la possibilità di assentarsi dal lavoro per periodi di tempo più brevi delle ferie.
Tali assenze vengono anche chiamate congedi e permettono al lavoratore di godere del tempo privato e di quello familiare, in occasione di eventi come, per fare degli esempi, l’infermità di un parente, di un lutto o di un matrimonio.
I permessi sono disciplinati all’interno dei contratti collettivi nazionali di lavoro o CCNL e rispondono a necessità che subentrano di vario tipo: ogni tipologia ha specifiche caratteristiche.
Rispetto alle ferie, le quali risultano obbligatorie ai fini di legge, per i permessi non esiste una misura che ne sancisce l’obbligatorietà nell’utilizzo.
Il dipendente può perciò valutare di non richiederli: un’eventualità che non comporta per il datore di lavoro il rischio di incorrere in sanzioni. In questo caso, le ore devono essere liquidate alla persona direttamente in busta paga.
Cosa sono i ROL?
E veniamo dunque ai ROL, un termine che è l’acronimo di “Riduzione dell’Orario di Lavoro”. Si tratta di ore a cui il dipendente può accedere in via aggiuntiva alla luce del fatto che ha dovuto lavorare in maniera più intensa o sotto uno stress fuori dalla normale attività.
I ROL sono perciò da intendere come dei permessi particolari e in quanto tali risultano fissati all’interno dei contratti collettivi. Per quanto riguarda i parametri effettivi di valutazione è bene considerare che ogni situazione risulta a sé: va quindi valutato nella sua specificità e in relazione a quanto stabilito nel contratto collettivo di riferimento.
I ROL sono permessi retribuiti? La risposta è sì. Vanno perciò remunerati in maniera analoga di quanto avviene nel lavoro con natura ordinaria.
Le differenze tra ferie, permessi e ROL
La differenza più importante risiede nell’obbligatorietà di utilizzo: vale per le ferie, ma non per i permessi e i ROL. Non è il solo aspetto che differisce, vediamo quali sono gli altri:
● Le ferie sono conteggiate a giorni, i permessi a ore.
● Le ferie hanno un limite minimo rispetto al quale non è possibile scendere. I permessi no.
● Le ferie sono un diritto stabilito per legge. I permessi e i ROL vengono normativizzati all’interno dei contratti collettivi nazionali, con divergenze che possono risultare importanti da uno all’altro.
● La maturazione delle ferie avviene con cadenza mensile. I criteri sono diversi se il contratto è a tempo pieno/con un part time di tipo orizzontale oppure è predisposto con un part time verticale/un contratto misto.
● Anche i permessi maturano con cadenza mensile, a patto che il dipendente abbia esercitato la sua mansione per 15 giorni consecutivi. Sono influenzati da fattori aggiuntivi quali il numero di lavoratori presenti in azienda e l’anzianità di servizio.
Infine, i permessi retribuiti, inclusi i ROL, e i permessi ex festività si distinguono da quelli non retribuiti. In quest’ultima categoria rientrano quelli per gravi motivi personali. La persona può richiederli persino quando non ha modo di accedere a congedi retribuiti.