Scicli - All'indomani della notizia dell'esproprio da parte della Regione siciliana della Fornace Penna di Punta Pisciotto a Sampieri e della acquisizione al patrimonio pubblico del rudere di archeologia industriale, la domanda che tutti fanno è: cosa accadrà ora?
La risposta è abbastanza semplice. La Regione potrà investire fondi su un bene di sua proprietà. Circostanza fino ad oggi impensabile nella misura in cui l'immobile era dei 26 eredi Penna, di cui 15 sono concordatari, ovvero hanno accettato l'indennizzo in loro favore, e undici non sono concordatari, ovvero hanno annunciato ricorso contro la somma prevista in loro favore per l'esproprio. L'ammontare complessivo dell'indennizzo è di 534 mila euro da dividere in 26 parti diseguali.
Servono almeno cinque milioni di euro per la ruderizzazione, cioè la messa in sicurezza del manufatto e a stanziarli dovrà essere l'ente proprietario, la Regione Siciliana. È il prossimo step.