Palermo - Controllore che trovi, treno che prendi: è andata un po’ alla sanfasò la prima giornata di controlli dei green pass, almeno alla stazione di Palermo monitorata da La Repubblica. Nessun sit in di protesta da parte di irriducibili “No Pass”ma un solo addetto a verificare i certificati ai tornelli e ancora un po' di confusione e problemi tecnici. Una ragazza è stata rimandata a casa nonostante fosse vaccinata con due dosi, perché il lettore ottico non autenticava il suo regolare green pass: il codice Qr non era ancora stato abilitato dall’Asp, sebbene siano sufficienti 15 giorni dopo la prima iniezione.
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A nulla è valso, alla giovane, mostrare al solerte impiegato i documenti rilasciati dall’hub. Forse di più avrebbe potuto alzare la voce per far valere i propri diritti, come ha fatto invece un uomo non vaccinato che aveva appena fatto il tampone nel gazebo della Croce Rossa: l’associazione di volontari, trattandosi di uno screening gratuito della popolazione, non rilascia però la documentazione ufficiale ai fini del viaggio come farmacie e laboratori privati a pagamento. Teoricamente non sarebbe potuto salire sul convoglio ma, dopo un battibecco, è stato lasciato passare chiudendo un occhio.