Ragusa - In questo video un percorso alla scoperta di alcune grotte ragusane:dalla Grotta delle Trabacche, in contrada Buttino, alla vicina Grotta Marini, per arrivare alla Catacomba di Cisternazzi distante, in linea d'aria, quattro chilometri circa. La Grotta delle Trabacche si presenta come una piccola catacomba scavata negli altipiani calcarei che caratterizzano i monti Iblei. Per la sua forma e per le sue dimensioni, è stata datata al IV sec. d.C.. E’ una delle più ampie della Provincia di Ragusa e tra le più monumentali, già descritta e disegnata da Jean Houl, viaggiatore e artista nell’epoca del ” Grand Tour”, autore dei quattro volumi del “Voyage Pittoresque” del “Isles de Sicilie, de Malte et de Lipari” pubblicati tra il 1782 e il 1787. La grotta delle Trabacche è una significativa testimonianza di architettura funebre, costituita da un ipogeo formato da due grandi cameroni adiacenti. All’interno dell’ipogeo, si distinguono, scavati nella roccia, due monumentali sarcofagi principali a baldacchino, che troneggiano al centro della camera e ornati con una serie di colonne scavate anch’esse nella roccia. Altre cavità con dei sepolcri ad arcosolio sono dislocate lungo le pareti. Altre tombe si trovano sotto il livello del pavimento e sono perfettamente visibili. Nell’ipogeo purtroppo non rimangono tracce di affreschi mentre è molto suggestiva la luce che entra da un “oculo” posizionato all’incirca al centro della grotta. Di recente, il sito ha acquisito grande notorietà poiché è stato il set di un episodio della nota fiction “Il Commissario Montalbano”.
Grotta Marini è una grande camera di forma irregolare con un sepolcro a “tegurium” o a baldacchino al centro. L’ingresso al cimitero, attraverso una porta, è ricavato su un fronte roccioso molto alto, con due gradini rispetto al piano della campagna. L’articolata tomba centrale a baldacchino, in parte crollata e dalla forma irregolare, ha condizionato lo sviluppo planimetrico del complesso. In tutto si contano 25 sepolcri; mentre altri loculi sono ricavati nelle pareti del corridoio dell’ingresso, dove sono scavate le uniche cinque fosse terragne. Sul lato frontale il baldacchino presenta due pilastri, su quello orientale sei pilastri. Affascina il colore dorato della pietra ed il gioco di luci ed ombre all’interno della catacomba.
La catacomba di contrada Cisternazzi è uno straordinario esempio di sepoltura catacombale tardo antica dell'altopiano ibleo che può essere certamente affiancato per importanza e carattere monumentale alla più celebre catacomba delle Trabacche. L'ipogeo ostruito da terra e massi fino a poco tempo fa, è stato di recente oggetto di pulitura e scavi, nonché di opera di qualificazione e fruizione turistica. L'ambiente sotterraneo è costituito da un unico spazio caratterizzato dalla presenza di due grossi pilastri che fronteggiano una tomba a fossa e una grande tomba baldacchino del tutto identica i baldacchini della catacomba delle Trabacche. Attorno alle pareti si aprono numerose tombe ad arcosolio, mentre a terra alcune tombe terragne, così come all'ingresso del complesso. La catacomba di Cisternazzi dimostra di essere un unicum nell'effetto di accentuare l'importanza del baldacchino centrale attraverso i due grossi pilastri che troneggiano di fronte l'apertura, creando un effetto scenico di grande impatto visivo. Uno dei pilastri mostra graffito la figura di un agnello. Gli scavi archeologici hanno permesso di inquadrare il complesso tra il IV e il V sec. d.C.