I nomadi digitali viaggiano per il mondo e si guadagnano uno stipendio lavorando al pc davanti a un bel panorama. Suona bene, vero? Lavorare da remoto è possibile in molte professioni e la pandemia di coronavirus ci ha dimostrato che non tutti i lavori devono essere svolti in ufficio. Tuttavia, ci sono alcune cose da tenere a mente quando si parla di visti e norme di ingresso.
I nomadi digitali: lavorare viaggiando
I nomadi digitali sono un fenomeno piuttosto recente che viene dipinto dai media come un’infinita avventura, libertà illimitata, sole, spiagge e bar alla moda. Tuttavia, il termine copre una gamma incredibilmente ampia di modi diversi di vivere e lavorare, rendendone difficile la definizione. Alcuni nomadi digitali trascorrono molti anni in viaggio, mentre altri si limitano a brevi soggiorni di lavoro all'estero. Anche se il numero esatto di nomadi digitali è difficile da stimare, la forte crescita negli ultimi è evidente.
Tuttavia, il nomadismo digitale non è solo relax e avventura, ma anche molta burocrazia e organizzazione, orari impegnativi, adattamento della routine e un ambiente di lavoro sconosciuto e potenzialmente caotico. L'aspetto positivo di questo stile di vita, tuttavia, è poter decidere da solo se e per quanto tempo recarsi all'estero. Ad esempio, è possibile pianificare un breve viaggio di qualche settimana lavorando ad alcuni progetti ed esplorando un posto nuovo.
Scegli bene le strutture
Il primo passo per tutti i nomadi digitali è scegliere la destinazione. A questo proposito è necessario considerare diversi fattori. In primo luogo, pensa a ciò di cui avresti bisogno per lavorare. Al giorno d’oggi, è possibile trovare quasi ovunque diversi luoghi adatti al lavoro, come bar, biblioteche o anche spazi dedicati al co-working. Naturalmente, puoi anche decidere di lavorare dal tuo alloggio. Verifica in anticipo se tutte le tue esigenze personali possono essere soddisfatte: ad esempio, se hai intenzione di effettuare molte videochiamate, meglio evitare i bar troppo affollati. Inoltre, un altro requisito per molti è una connessione internet stabile e veloce. Europa occidentale, Nord America, Sudafrica, Australia e Asia orientale e sud-orientale sono destinazioni eccellenti per i nomadi digitali, poiché l'offerta di strutture adatte a loro è particolarmente ampia. Altri luoghi richiedono forse più preparazione, ma non per questo dovrebbero venire esclusi del tutto.
Informati su norme di ingresso e visto
Una volta puntata la destinazione, conviene informarsi sulle relative norme di ingresso. In tempi di coronavirus, l'ingresso in molti Paesi è stato o è ancora più difficile che in passato. Oltre a certificato vaccinale o test, per risiedere in alcuni Paesi è necessario un visto. Chi non vuole preoccuparsi di visti e altre norme può viaggiare semplicemente all'interno dell'area Schengen. Qui non ci sono controlli alle frontiere e si può soggiornare ovunque senza restrizioni.
Chi invece vuole uscire dall’Europa deve informarsi sulle norme di ingresso applicabili, come il visto. Esistono diversi tipi di visto per diverse attività: in alcuni casi, ma non sempre, un visto turistico regolare ti permette di svolgere un lavoro retribuito, a patto che tu non sia impiegato nel Paese in questione. Alcuni Paesi stanno pensando di introdurre un visto per i nomadi digitali, come per esempio lo Sri Lanka. Per recarsi negli USA e lavorare da lì in molti casi è possibile utilizzare un ESTA, ossia un’autorizzazione di viaggio digitale che consente di soggiornarci fino a 90 giorni consecutivi. Il Canada offre un'autorizzazione simile chiamata eTA. Un’eTA Canada dalla validità di 5 anni ti permette di fermarti nel Paese fino a sei mesi consecutivi.
Punta su una buona preparazione
Nella realtà, la vita di un nomade digitale spesso non è romantica come si vuole far passare. Chi vuole intraprendere questa avventura deve prepararsi al meglio, perché non è sempre facile comprendere tutte le norme di ingresso e sapere quale visto, ESTA o eTA si adatta meglio alle proprie esigenze.