Attualità Il retroscena

I servizi segreti: "Curva sballata, in Italia contagi sottostimati del 50%"

Per l’intelligence tamponi rapidi e secondi test stanno falsando il numero reale delle infezioni Covid

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/29-01-2021/i-servizi-segreti-curva-sballata-in-italia-contagi-sottostimati-del-50-500.jpg I servizi segreti: "Curva sballata, in Italia contagi sottostimati del 50%"


 Roma - Gli 007 italiani hanno consegnato un dossier al premier dimissionario Giuseppe Conte, lanciando l’allarme sulla forte sottostima di casi Covid nel nostro Paese: ne sarebbero stati accertati addirittura solo la metà di quanti realmente avvenuti. Uno scenario giudicato "possibile" dallo stesso Istituto Superiore di Sanità: "Nei sistemi di sorveglianza spesso c'è una quota che può essere sottostimata dei casi che vengono normalmente diagnosticati" ammettono gli scienziati. Per la nostra intelligence, i nuovi positivi giornalieri sarebbero in realtà il 50% in più di quelli rilevati ufficialmente, a causa del calo del numero di screening avvenuto a metà novembre 2020. La curva epidemiologica, dunque, non starebbe piegando verso il basso tanto quanto attestano i bollettini pomeridiani. Al contrario, "osservando le terapie intensive nella parte finale dell'anno, si può dedurre che vi è stata una fase di ripresa dell'epidemia verso la metà dicembre - si legge nel documento -, che non è stata rilevata né tracciata dai numeri nazionali a causa dei pochi test effettuati in quel periodo".

La prova che prima di Natale la curva sia tornata a salire verrebbe dalle terapia intensive, che non sono scese restando stabili sul territorio nazionale. Dal 13 gennaio, poi, il ministero della Salute ha ammesso nel computo dei nuovi positivi anche i tamponi rapidi, oltre quelli molecolari, e questo ha sballato il calcolo dei reali valori di riferimento e il monitoraggio dei casi effettivi. Il rapporto, sostengono gli 007, va rivisto scorporando i test rapidi e, soprattutto, togliendo quelli fatti per confermare l'avvenuta guarigione, che ad oggi rappresentano il 65% del totale: "Sono solo i tamponi di prima diagnosi a fotografare la reale situazione epidemiologica, e a partire da metà novembre abbiamo visto un brusco calo di questi test". L’inevitabile alterazione della curva epidemiologica rende quindi difficile, se non impossibile, avere un quadro esatto delle infezioni attuali e delle misure adeguate per il loro contenimento.


© Riproduzione riservata