Firenze - Dopo otto mesi di lavori, si alza il sipario sulla nuova vita del cinema-teatro Odeon. Che Odeon non è più. O meglio, non è più solo questo. Oggi nasce “Giunti Odeon”, un ibrido che incrocia il cinema con l’editoria, il grande schermo con gli scaffali di una libreria, nell’intento, come accade nel mondo vegetale, di creare una “specie” più forte, al riparo dal rischio di estinzione.
La più antica sala cinematografica di Firenze, oltre a essere ospitata in uno dei palazzi realizzati da Michelozzo, è stata progettata dall’architetto fiorentino Adolfo Coppedè e poi completata da Marcello Piacentini. Insomma, un gioiello Art Déco che andava protetto, e anche uno degli ultimi grandi schermi del centro storico. Tutto salvo: l’Odeon non ha fatto la fine del Gambrinus. E gli ori, gli stucchi, i pavimenti e le tre statue di Antonio Maraini sul boccascena risplendono ancora di più. La ristrutturazione, condotta dall’architetto André Benaim, ha riportato alla luce elementi non visibili da tempo, come le fontane, le decorazioni sulle colonne, l’illuminazione della cupola, gli arazzi del secondo ordine. Il “matrimonio” tra la storica casa editrice fiorentina Giunti e la famiglia Germani, proprietaria della struttura, ha portato alla nascita di uno spazio culturale di nuova concezione che, per usare le parole di Sergio Giunti, presidente del gruppo editoriale, “ha come obiettivo lo scambio e l’intreccio fra letteratura, cinema, teatro, musica e arti visive”.
All’ingresso le grandi porte a vetri del quattrocentesco Palazzo dello Strozzino non si aprono più sul foyer con il bancone in legno della biglietteria, rassicurante approdo per generazioni di cinefili, bensì fanno da ingresso a una luminosa libreria estesa per 680 metri quadri, prendendo il posto della platea e dei corridoi laterali aperta sette giorni su sette, dalle 8,30 fino all’inizio delle proiezioni. Oltre 25 mila i titoli.
Il palco e il grande schermo sono rimasti intatti, così come la galleria con le splendide poltroncine color ocra.
Nella platea svuotata dalle poltrone sono stati installati diversi scaffali pieni di libri. A fare da sfondo ai romanzi illuminati da piccoli fari, c'è il grande schermo dietro al palco dove, una volta al giorno dalle 21 a mezzanotte, vengono proiettati i film di oggi e i cult di ieri. Allo schermo si aggiunge anche un ledwall per la programmazione durante il giorno.