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Il vescovo alla mamma di Germano: «Grazie della vita, chi si curerà di te?»

Monsignor Renna scrive alla donna, anonima, che ha abbandonato il neonato in strada

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/02-06-2022/il-vescovo-alla-mamma-di-germano-grazie-della-vita-chi-si-curera-di-te-500.jpg Monsignor Renna scrive alla donna, anonima, che ha abbandonato il neonato in strada


 Catania - La chiama N perché non conosce il suo vero nome. A lei si rivolge l'arcivescovo di Catania Luigi Renna, lei che sabato ha abbandonato il figlio appena nato in sttrada, a due passi dal vecchio ospedale Ferrarotto di Catania. "Carissima N - si legge nella lettera - ti scrivo dopo alcuni giorni in cui non ho mancato di pregare per te e per il tuo bambino, deposto qualche giorno fa in una cesta, raccolto da mani amorevoli e da due servitori dello Stato (cioè di tutti noi), e che ora ha un nome". Il bambino, con il cordone ombelicale chiuso da una molletta per la biancheria, è stato trovato il 28 maggio dai carabinieri in via Rametta: era dentro una cesta lasciata dietro un muretto diroccato, vicino all'ospedale Ferrarotto.

"Chissà come avresti voluto fosse chiamato il tuo bambino! Chissà quale nome gli hai dato segretamente! - aggiunge nella missiva l'alto prelato - Credo in Dio, e ritengo che il Suo Amore ha permesso che Germano si salvasse da una morte che sarebbe potuta sopravvenire molto presto, in un luogo pericoloso come la strada. Germano ora avrà chi si prenderà cura di lui, ne sono certo, così come è avvenuto dal primo momento: è segno che c'è sempre qualcuno disposto a darci una mano, e quando questo "qualcuno" è un membro delle Forze dell'Ordine, i medici e gli infermieri di un ospedale, gli assistenti sociali, vuol dire che questa nostra Repubblica ha ancora a cuore le persone ...".

Renna aggiunge ancora: "Ma chi si prenderà cura di te, e di altre mamme come te? Credo che il tuo gesto di lasciare Germano in una cesta, come il piccolo Mosè esposto sulle acque del Nilo e salvato dalla figlia del faraone, sia stato un atto estremo e disperato, meditato a lungo nei mesi in cui hai tenuto nascosto un segreto che ti ha cambiato la vita. Intanto ti ringrazio, a nome del tuo bambino e della famiglia che sarà sua, perché gli hai dato la vita e l'hai fatto nascere! Sei già grande per questo! Ti consoli questa gratitudine, mentre il tuo cuore sanguina. Sarebbe potuto andare tutto diversamente anche per te, come per tante mamme che partoriscono nella sicurezza di un ospedale e lasciano che il loro piccolo rimanga lì al sicuro, anche se loro non riescono a prendersene cura. Ma pazienza!".


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