Ispica, Rg - C'è chi è già pronto alla dad, chi meno, chi aspetta di leggere nero su bianco i documenti ufficiali con cui Palazzo d’Orleans ha riaperto da oggi le scuole siciliane. Ma fioccano le defezioni: che l’unica certezza sia la confusione lo dimostrano le chat bollenti tra presidi e docenti che in queste ore scorrono via social. "Sino al 16 gennaio chiusura delle scuole di ogni ordine e grado a partire dall'infanzia - annuncia la preside del linguistico Cassarà di Palermo -, con rinvio alle autorità scolastiche per le modalità di svolgimento delle lezioni: in dad primarie, medie e superiori. Nessun tipo di attività per i più piccoli delle scuole dell'infanzia e per i piccolissimi dei nidi".
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"Aspettiamo l'ordinanza del sindaco" ribatte subito il collega dell'alberghiero Piazza. "Rimane ancora l'indicazione della regione - incalza una prof -, non possiamo certo far fede delle notizie riportate dai giornali, seppur fonti attendibili, no?". “Non si può dare prima la notizia alla stampa e poi a chi domani deve aprire la porta a alunni e lavoratori" s’intromette un’altra insegnante. “Non ci sono i tempi per organizzare il comodato d'uso, per chi non ha device e connessione disponibili” fa notare un’altra ancora. “Dall'oggi al domani non si possono dispiegare tutti gli effetti voluti" irrompe da Caltagirone il dirigente scolastico del comprensivo Narbone.
A mettere un punto, temporaneo, è Maurizio Franzò (foto), presidente regionale dell'Associazione nazionale presidi e dirigente dell’istituto Curcio di Ispica: "L'indicazione che forniamo ai colleghi è quella di porre in essere ogni atto utile per assicurare la ripresa dell'attività didattica - scrive -. Se vi saranno ordinanze sindacali che dispongono la sospensione dell'attività didattica in presenza attiveremo la didattica digitale integrata. Non spetta ai dirigenti scolastici stabilire se un'ordinanza è legittima, spetta ad altre autorità di governo".