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La siciliana prima cestista e poi suora

Dai campi di basket alla clausura. E Oriana ora è suor Chiara Luce

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Alcamo, Trapani - Dopo le esperienze ad alti livelli agonistici, che l’hanno portata infatti ad una positiva ribalta nello sport, ha scelto la vita di povertà e fraternità tra le sorelle di Chiara d’Assisi, nel monastero fondato nel secolo XVI ad Alcamo. Oriana Milazzo, 33 anni, giovane agrigentina, e, alle sue spalle, una carriera nella serie A1 del basket femminile, assumendo il nome di suor Chiara Luce di Maria dimora della Santissima Trinità, fra pochi giorni effettuerà il grande passo per diventare monaca clarissa. La Diocesi di Trapani ha infatti annunciato per venerdì 28 giugno alle ore 17, nella chiesa di Santa Maria di Gesù ad Alcamo, la celebrazione eucaristica con la professione solenne della giovane, originaria di Canicattì e che, in tal modo, conclude il percorso formativo iniziato ad Alcamo più di dieci anni fa.

Ad accogliere il suo “Sì per sempre”, come sorella povera secondo la regola di Chiara d’Assisi, sarà l’abbadessa Madre Virginia Formoso mentre dal ministro provinciale dei frati minori Antonino Catalfamo, che presiederà la celebrazione eucaristica, suor Chiara Luce riceverà l’anello e la benedizione solenne. Prenderà il nome sia della fondatrice Chiara d’Assisi che della giovane beata ligure Chiara Luce. Tra le monache clarisse fece scalpore la scelta di Oriana Milazzo, dopo che l’atleta aveva raggiunto una certa notorietà nella sua carriera di cestista nella massima serie, indossato anche la maglia della nazionale e partecipato ai campionati europei. Durante un soggiorno ad Alcamo per motivi professionali, venne ospitata da una famiglia di terziari francescani che la misero in contatto con il monastero di Santa Chiara. Poi nel 2013 l’ingresso per il noviziato, la professione semplice e il lungo percorso formativo e di discernimento richiesto per una scelta di vita così forte e impegnativa.

Il monastero di Santa Chiara ad Alcamo, situato in pieno centro storico, fu fondato nel 1545 da tre sorelle alcamesi di nobile famiglia: Antonina, Angela e Alberta Mompilleri, che ristrutturarono “un largo tenimento di case” di proprietà familiare, e vi iniziarono la vita religiosa, ottenendo la chiesa dei Santi Cosma e Damiano adiacente al Monastero e che si affaccia sul corso stretto. “L’erezione canonica – ricorda la Diocesi trapanese – si fa risalire al 1547, poco prima della scoperta ad Alcamo dell’immagine di Maria Santissima dei Miracoli (21 giugno 1547). Al monastero di Santa Chiara è legata la storia di alcuni monasteri siciliani e non solo. Questo monastero è generativo di altri: da questo di Alcamo infatti sono nati il monastero Beata Vergine del Buon Cammino ad Iglesias (Cagliari-Iglesias) e la recente fondazione del monastero Klera Kintana Manajava ad Ambanja (Madagascar). Dal monastero è sorta anche la Fraternità OFS Santa Chiara”.


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