Palermo - «Totò era un galantuomo, una persona umile e io mi sono innamorata proprio di questo, della sua umiltà e della sua gentilezza. Era l’amore della mia vita… È l’amore della mia vita», dice visibilmente commossa Barbara Lombardo, vedova di Totò Schillaci, calciatore rivelazione delle notti magiche dei mondiali Italia ’90, ai microfoni di Storie Italiane su Rai1 con Eleonora Daniele.«Però i nostri figli mi danno la forza di andare avanti, guardando Mattia vedo il volto di suo padre – aggiunge – E questo affetto è meraviglioso perché mio marito ha lasciato un bel ricordo di sé stesso al di là delle sue prodezze sportive. Un uomo buono che ha lasciato veramente tanto amore, ed è quello che si vede dall’affetto delle persone. Per tre anni e mezzo abbiamo lottato contro questa malattia. Diciamo che lui l’aveva superata, avevano detto che era guarito e quando è arrivata la proposta di fare un programma televisivo abbiamo deciso di riprenderci la nostra vita in mano, ma dopo il rientro dalla trasmissione abbiamo fatto nuovamente degli accertamenti. Le metastasi avevano preso la parte cervicale, è stato sottoposto a chemioterapie, radioterapie, è stato veramente massacrato però lui ha lottato veramente, è stato un guerriero. Lui voleva vivere per me, per i suoi figli e fino all’ultimo ce l’ha dimostrato».
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"Siamo felici di questo amore che l’Italia e Palermo stanno dando a Totò”, aveva detto in precedenza alla camera ardente. «Se lo meritava, ha fatto davvero tanto. Ci aspettavamo tutta questa gente perché per le strade della città ci fermavano sempre, abbiamo sempre sentito l’affetto di Palermo, anche in ospedale da parte dei medici che hanno fatto il possibile – ha aggiunto – Ha combattuto tanto, il suo cuore non si spegneva. Aveva un grande amore per la famiglia, non voleva lasciarci. Per noi è un grande dolore”. «Io speravo che arrivasse tutta questa gente – confessa Giovanni Schillaci, fratello dell’eroe di Italia ’90 – Totò è un grande e sta avendo tutto quello che si meritava. È commovente vedere tutta questa gente che non conosco,. sono qui per lui, piangono, è un orgoglio, nella disgrazia sono felice. Negli ultimi tempi a tutti, specie ai bambini, Totò raccomandava di non mollare mai e credere nei propri sogni. Il suo ultimo desiderio? Voleva vivere, aveva voglia di vivere».
«Papà lascia un dolore tremendo – commenta il figlio di Schillaci, Mattia – era un punto di riferimento per tutti e non ci sono parole. La sua storia la conosciamo tutti: una persona che dal nulla è diventato quello che è diventato. Speriamo che almeno questo rimanga come esempio per tutti i ragazzi che ci credono. Cosa direbbe papà? A volte era molto riservato, ma è giusto che tutte le persone che sono qui lo vogliano salutare».