Comiso - Nel giorno della vigilia di Santa Lucia il 12 dicembre, in Chiesa Madre a Comiso torna il tradizionale lancio delle noccioline, "a ittata re nuciddi".
La città di Comiso è in festa, il grande scampanio riempie i cuori dei fedeli che si dirigono verso il centro della città. È un momento caratteristico, di raggruppamento e di gioia per gli adulti e per i più piccoli, i quali si preparano con cestini e ombrelli all’insù a raccogliere pugni di noccioline benedette.
Per tradizione antichissima e universale, ovunque si onora Santa Lucia di Siracusa, la si invoca quale protettrice degli occhi. Le noccioline rappresentano gli occhi di Santa Lucia; pittori e scultori, infatti, ce la rappresentano con in mano una coppa contenente due occhi. Il lancio si tiene dalle finestre della canonica di via San Biagio da parte dei sacerdoti e alcuni parrocchiani. L’appuntamento annuale è in programma alle 14.30.
Il tradizionale lancio delle noccioline ha una storia particolare e antichissima, e si inserisce proprio nella città di Comiso, a seguito del lascito di un fondo alla parrocchia Chiesa Madre e di uno scritto, da parte di una nobile famiglia guarita da un problema alla vista che esprimeva il volere di lanciare ogni anno delle noccioline come simbolo degli occhi di Santa Lucia per la sua festa.
Quest’anno l’onore del lancio è stato attribuito al Vescovo, mons. Giuseppe La Placa, in visita pastorale durante tutta la settimana nella chiesa madre della Parrocchia Santa Maria delle Stelle, insieme al parroco don Fabio Straquadaini.
La devozione è antichissima e la statua in cartapesta della Santa risale al 1600 e si trova in Chiesa Madre, e portata in processione ogni anno il 13 dicembre. È tradizione, insieme al lancio delle noccioline in parrocchia Santa Maria delle Stelle, preparare il pane a forma di occhi, gli "ucciddi" di Santa Lucia, benedetti durante la celebrazione eucaristica delle 18, presieduta dal Vescovo. Gli occhi sono preparati ogni anno con tanto amore dai fedeli.
Eroina di Siracusa, Lucia prendeva il nome dall’aspetto nordico e dai bellissimi occhi chiari. I genitori imposero il nuovo nome di Lucia, ignari che sarebbe diventato celebre e caro in tutto il mondo. Quel 13 dicembre 304, data della sua morte per martirio, fu segnato a caratteri d’oro nella storia di Siracusa e della Chiesa Cattolica.