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La vittoriese Sofia Gentile Alfiere del lavoro. Eccola con Mattarella

Sofia Gentile ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

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 Roma - La giovane vittoriese Sofia Gentile è stata ricevuta questa mattina dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che la ha consegnato l’onorificenza di alfiere del Lavoro. Sofia Gentile, 19 anni compiuti a marzo, studentessa in Psicologia del lavoro a Padova, è una dei 29 “Alfieri del Lavoro” che ricevono “l’Attestato d’Onore” dalla Presidenza della Repubblica. Unica a rappresentare la Sicilia.

“Dopo la triennale in Psicologia del lavoro e poi la specialista – dice Sofia – penso di diventare psicologa in ambito clinico o forense”. -Pensa anche di rimanere fuori o di tornare a Vittoria, magari per invertire la tendenza negativa che vede i “cervelli” fuggire al nord o all’estero? “Non sono andata a Padova per restarci, quando la mia formazione sarà completa dovrò scegliere tra l’ambito clinico e penitenziario, lavorare sulla rieducazione del detenuto. Spero di essere al servizio del mio territorio in questo ambito”. -All’improvviso Vittoria, la Sicilia e l’Italia intera hanno scoperto che Sofia Gentile, studentessa come tante, è “Alfiere del Lavoro”.

Cosa pensa? “Penso che senza i miei genitori, che hanno avuto un ruolo fondamentale, questo progetto forse non l’avrei realizzato”. -Ambiva a questo riconoscimento? “Ma io non sapevo niente. E’ stato un evento inaspettato, e quindi più emozionante. Ha fatto tutto zio Daniele che ha presentato il progetto alla Presidenza della Repubblica senza informarmi. Prima che uscisse la notizia dal Quirinale mia madre mi ha telefonato per comunicarmi che ero tra i premiati, ma io non ci ho creduto fino a quando non ho letto il mio nome”. -Oggi è salita al “Colle” per ricevere l’attestato direttamente da Sergio Mattarella, che effetto provoca? “Ho sempre sperato di conquistare il mio pezzo di mondo, ma mi auguro che questo progetto rappresenti qualcosa di importante per i ragazzi e per le loro famiglie che vi hanno partecipato. Sono loro i protagonisti”.


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