Palermo – L’avevamo predetto dando la notizia del primo ristorante a ingresso green pass ad Agrigento: in questo periodo dell’anno, con lo spauracchio di nuove chiusure all’orizzonte, sono gli stessi ristoratori a volersi premunire disponendo il certificato vaccinale come condizione d’ingresso all’interno. E anche tanti clienti, vecchi e nuovi.
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In Sicilia, che certo non può permettersi zone gialle durante l’estate, stanno aumentando i locali che esigono il green pass e, guarda un po’, stanno aumentando pure i clienti. Ma chi se ne importa dei troll del web: fanno rumore perché hanno bisogno di visibilità, ma alla fine sono quattro gatti. Anche la maggior parte dei cittadini preferisce entrare in luoghi dove gli avventori accanto, con cui condividere a serata quasi gomito a gomito, che hanno completato il ciclo o fatto almeno una dose.
Lo testimonia anche un servizio tv andato in onda oggi nel programma “Agorà” su Rai3 e girato a Palermo, che riproponiamo in coda. Naturalmente anche il post della trasmissione è stato oggetto di insulti, come di commenti di plauso. A scavalcare Palazzo Chigi nell’imposizione della misura non solo bar e trattorie ma enoteche, pub e birrerie fai-da-te. Che vogliono e devono lavorare, per pagare i debiti accumulati.