Roma - L'ex Ministro socialista e craxiano Rino Formica ha compiuto 97 anni, è diventato cieco e in una intervista apparsa oggi sul Corriere della Sera ad Aldo Cazzullo svela che il pool Mani Pulite era intercettato e ascoltato dai Servizi Segreti che riferivano al Presidente del Consiglio, il socialista Giuliano Amato.
Rino Formica
Lei disse che Craxi aveva in mano «un poker d’assi». A cosa si riferiva?
«Alle informazioni che i servizi e la polizia avevano fornito ad Amato, che era presidente del Consiglio».
Quali informazioni? E come le avevano raccolte?
«Erano segnalazioni sul traffico telefonico dei componenti del pool».
I servizi spiavano i magistrati di Mani Pulite?
«I servizi hanno come compito controllare tutto quello che avviene attorno al potere. Anche Mussolini era intercettato, i servizi ascoltavano le sue conversazioni con la Petacci. Certo, il confine tra la tutela delle istituzioni e l’intrigo è sottile. Dipende dall’uso che se ne fa».
E cosa avevano scoperto i servizi?
«Che un po’ tutti i magistrati del pool non erano stinchi di santo. Non solo Di Pietro. Ognuno aveva il suo corrispondente esterno: politico, religioso, internazionale. E ognuno aveva la sua ambizione: chi voleva fare il presidente del Consiglio, chi il presidente della Repubblica…».
Chi voleva fare il presidente della Repubblica?
«Ovviamente, il capo del pool».
Borrelli? Non credo proprio.
«Quando un magistrato appare in tv e dà ordini al Parlamento, già agisce come un aspirante capo di Stato».