Roma - Nessun euro dei soldi dello Stato speso, «neanche per un caffè", per la mancata consigliera ai Grandi Eventi del ministero della Cultura. E nessun pericoloso accesso della dottoressa Maria Rosaria Boccia a documenti di natura riservata, tantomeno quelli relativi all'organizzazione del G7 Cultura. Gennaro Sangiuliano resiste.
Perché Boccia, nottetempo, interviene (di nuovo e sempre su Instagram) sulla polemica riguardante la (presunta) nomina a consigliere del ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano per i Grandi eventi.
Ecco cosa si legge nella storia pubblicata sui social dall'influencer: «Gentilissima dottoressa, dando seguito a quanto anticipato per le vie brevi poco fa, le allego i contatti miei e del mio collega per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliere del ministro "per i grandi eventi"». Oltre alla mail, Boccia pubblica anche l'audio di una telefonata con lo stesso funzionario citato. Non solo. Tra i vari post notturni compaiono anche i biglietti dei viaggi fatti con il ministro e organizzati dagli uffici del dicastero.
Chiamato a palazzo Chigi dalla premier Meloni, ieri Sangiuliano ha confermato la sua versione dei fatti, messa nero su bianco in una lettera inviata a La Stampa. In cui si definisce vittima di una «innegabile tempesta mediatica» in cui, lamenta, «si fa fatica a distinguere autentiche fake news dai fatti reali». Resiste al pressing di Maria Rosaria Boccia, la donna che rivendica la promessa non mantenuta e che ha osato sfidare non solo l'ira del ministro ma pure della presidente del Consiglio, bacchettata per non averle neppure dato l'onore della citazione: «questa persona ha un nome, un cognome e un titolo».