ROMA, 18 APR La vita "che amo profondamente,
voglio che per me sia una crescita continua. Fino all'ultimo
respiro imparerò, bevendo ogni sorso di vita, rischiando,
tentando imprese che forse non riusciranno mai, curiosando e
scoprendo sempre nuove terre da esplorare". Parola di Marisa
Laurito, classe 1951, 70 anni il 19 aprile, che ripercorre la
sua storia attraverso flash di ricordi, ritratti, scelte,
persone importanti, esperienze, amori, delusioni e rinascite,
nella sua autobiografia, Una vita scapricciata (Rizzoli).
Il libro, scandito da un coinvolgente mix di leggerezza e
profondità, si apre sulle numerose vite che l'attrice,
conduttrice e negli ultimi anni anche artista (esprime la sua
creatività attraverso quadri, vasi e la fotografia) sa di aver
vissuto dopo essersi sottoposta a sedute di ipnosi regressiva:
da quella di una donna francese del '700 che ha abbandonato agi
e famiglia per il vero amore, a quella da pemangku, sacerdote di
un tempo induista a Bali, che Marisa Laurito considera la sua
seconda terra, dopo l'amatissima Napoli.
L'attuale vita, quella che definisce 'scapricciata', l'ha
sempre attraversata con coraggio, spesso da ribelle, da persona
generosa e aperta agli altri, in un viatico puntellato da amici
diventati 'famiglia': da Marina Confalone (con cui ha condiviso
da ventenne varie spericolate avventure) a Luciano De Crescenzo,
da Nori Corbucci a Renzo Arbore, da Elvio Porta a Mariangela
Melato. D'altronde, come le ricordava sua madre, quando è nata,
il 19 aprile 1951 a mezzanotte, a Napoli, nella casa a fianco un
vicino appassionato d'opera stava cantando l'aria della
Turandot, intonando 'Vinceròò'. "Raccontando la mia storia mi
piacerebbe spingere qualcuno a provare la mia stessa gioia per
questo viaggio che si chiama vita spiega . Essere felici di
quello che si ha, ma senza la paura di osare, e, a questo punto
della mia esistenza, posso dire di aver vissuto senza
risparmiarmi. Mai". (ANSA).
di Ansa
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