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'Milena, la luna', il racconto dei nuovi 'vinti'

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CATANIA, 08 SET "Ma io che colpa ne avevo? Che colpa si può avere di essere nata dentro a un corpo sbagliato?".
    L'affermazione della protagonista del film "Milena, la luna", dedicato alla storia d'ordinaria tristezza di un transessuale di San Berillo, il quartiere catanese della prostituzione, centra uno dei temi quello della sorte che segna ogni vita , della vicenda scritta e diretta da Giuseppe Lazzaro Danzuso e con protagonisti Debora Bernardi, Aldo Toscano e la partecipazione straordinaria di Alessandra Cacialli. L'altro tema è quello della dignità: "Spero di poter diventare abbastanza vecchio da essere considerato semplicemente un essere umano" dice Milena, citando il professore, suo amante e mentore. "Milena, la luna", mediometraggio autoprodotto della durata di quaranta minuti, sarà presentato in anteprima nazionale il 14 settembre a Marzamemi (Siracusa) nell'ambito del Festival Internazionale del Cinema di frontiera e il giorno dopo a Catania, nel Palazzo della Cultura, per Corti in Cortile. E sarà seguito da un documentario di quindici minuti sul backstage realizzato da Giacomo Seminara (videomaker catanese di 19 anni) con interviste al regista, ai protagonisti, agli altri attori e a tutti coloro i quali hanno lavorato a "Milena, la luna", come opera di volontariato, si legge all'inizio del film, "per il suo significato sociale".
    "Questa vicenda, malinconica e assolutamente inventata spiega il regista la scrissi come testo teatrale tra il 2013 e il 2014. Quello di Milena era il primo di tre monologhi che avevano per protagonisti i nuovi vinti, per rifarsi a Giovanni Verga, dei quartieri popolari di Catania". "Non è stato facile per me sottolinea Debora Bernardi interpretare questo testo pieno di poesia. Ho dovuto scavare nel personaggio concentrandomi sulle ali tarpate: Milena, nonostante tutto quel che di terribile le accade, riesce a ricostruirle, le sue ali.
    Il valore della Cultura, che è la bellezza del mondo, lo apprende dal professore che è un po' amante, un po' padre, ma è soprattutto un insegnante" A sostenere la realizzazione del film sono stati Accademia di Belle Arti di Catania, Catania Film Commission, Cgil Catania e Musa, azienda agricola Bronte.
    (ANSA).
   


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