Ragusa – Stavolta ha fatto peggio solo la Lombardia: quasi 2mila nuovi positivi in 24 ore e tasso di contagio doppio della media nazionale, a un soffio dal 19%, il più alto in Italia del “mercoledì rosso” siciliano. L’impennata è da primato anche sulla settimana: +46%. "Aspettiamo il dpcm nazionale, non escludiamo di poter dichiarare altre zone rosse d'accordo con i sindaci, ma crediamo che l'allarme arrivi essenzialmente dalle tre aree urbane Palermo, Catania e Messina: è lì che concentreremo la nostra attenzione” dopo il varo, forse già in serata, del nuovo Dpcm del governo che sostituirà quello di appena una settimana fa.
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Nel frattempo tre asili nido e una scuola dell’infanzia sono stati chiusi a Palermo, e sono scattate pure un paio di multe a Castel di Iudica e Ramacca, tra le 10 “red zone” attive attualmente sull’Isola. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, starebbe meditando le dimissioni dopo aver revocato il rosso, spaventato dalle "minacce formulate pubblicamente" e denunciate all'autorità giudiziaria. La sua provincia non aveva mai toccato i 380 casi di ieri. Nello Musumeci si appresta quindi a stringere personalmente il dispositivo minimo del governo anche prima di lunedì, quando deciderà anche sulla scuola, capitolo a se stante nel quadro di limitazioni anti Covid: “Per ora rimane sospeso in tutti gli ordini e gradi", atenei inclusi. Purtroppo “a causa dell’indisciplina di diversi cittadini - ha aggiunto il governatore siciliano - continueremo a pagarne le conseguenze nei prossimi 8-10 giorni”. La lezione dell’estate, a molti, non è servita a contenersi durante le feste di Natale.