Attualità Pistacchio day

Oggi 26 febbraio si celebra il World Pistacchio Day

In tutto il mondo, il 26 febbraio di ogni anno, si celebra il World Pistacchio Day in onore della frutta secca a guscio dal caratteristico colore verde.

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Oggi 26 febbraio, si celebra il World Pistacchio Day, l’oro verde, la giornata dedicata al frutto secco tra i più amati al mondo. Alimento assai pregiato, per il suo sapore aromatico e gradevole è molto ricercato. Scordatevi di trovarlo orami solo nella mortadella, perché è diventata una vera e propria tendenza.
Alimento assai pregiato, per il suo sapore aromatico e gradevole è molto ricercato in pasticceria, in gelateria e in generale in cucina per aromatizzare e insaporire molte pietanze.
Il pistacchio è una tendenza. Pistacchi salati da mangiare, sgusciati, in crema, dentro a brioche, sopra ai panettoni, nel gelato, nei biscotti, persino nella pasta e nel salame. Il pistacchio è arrivato ovunque, invadendo l’industria dolciaria, le produzioni artigianali e le tavole di noi italiani come mai prima.
Per la Sicilia, il pistacchio di Bronte Dop, rappresenta una eccellenza e uno degli alimenti più ricercati nel mondo, per questo motivo è stato ribattezzato “oro verde“.

La storia del pistacchio Made in USA e Iran
Il pistacchio (dal greco Pistàkion) è una pianta originaria del bacino Mediterraneo (Persia, Turchia), coltivato, infatti, dagli antichi ebrei e citato già nell’antico Testamento e nelle cronache di Plinio il Vecchio. La sua coltivazione si è diffusa in Sicilia nel periodo della dominazione araba e da lì in Europa e poi in America, ma è solo dopo la seconda guerra mondiale che il suo uso cambiò gradualmente da costoso prodotto di pasticceria a snack. Dal Medio Oriente e da paesi ancora oggi produttori come Siria, Turchia e Iran (il secondo produttore mondiale di pistacchi), la sua coltivazione si è quindi espansa negli anni Ottanta in California (i primi produttori al mondo), in Grecia e più recentemente anche in Spagna, che si candida per diventare il primo produttore europeo.
L’Oro Verde ha origini molto antiche: fu portato in Italia dai Romani e diffuso successivamente nel brontese dagli Arabi. Presente inoltre alle corti di faraoni, re e regine, venne nominato anche nel Vecchio Testamento (Genesi 43:11). La pianta del pistacchio ha origine nel Mediterraneo orientale ed era già nota e coltivata dagli antichi ebrei (7000 a. C), che ritenevano preziosi i suoi frutti.
Il valore del pistacchio si può notare anche dal fatto che in Cina rappresenta un dono diffuso durante il Capodanno Cinese come simbolo di felicità, fortuna e salute.
Quali sono i benefici del pistacchio?
E a proposito di salute, i pistacchi contengono solo 3-4 calorie per frutto e offrono oltre trenta diverse vitamine, minerali e fitonutrienti. Hanno proprietà diuretiche, anticolesterolo, antinfettive. Recenti studi hanno dimostrato che mangiare una moderata quantità di pistacchi al giorno (30 – 50 grammi) può aiutare a mantenere il cuore sano.
Il pistacchio in Sicilia, origini e l’oro verde di Bronte
Furono gli Arabi, strappando la Sicilia ai Bizantini, a promuovere e a diffondere la coltura del pistacchio in Sicilia e, a conferma di ciò, basta considerare l’affinità etimologica del nome dialettale dato a questo frutto col corrispondente termine arabo. Frastuca (il frutto) e Frastucara (la pianta) derivano, infatti, dai termini arabi “fristach”, “frastuch” e “festuch”, derivati a loro volta dalla voce persiana “fistich”.
Bronte, l’1% della produzione globale
Nel 2020 la produzione di pistacchi italiana è stata di 3874 tonnellate (dati Istat Fruitimprese), sommando le produzioni siciliane dell’IGP Raffadali, le coltivazioni di Basilicata e Puglia e quelle del Pistacchio verde di Bronte Dop che da solo produce il 90% dei pistacchi nazionali, e anche i più costosi, unica DOP del genere presente in Europa: sono i più rinomati al mondo, ma sono solo meno dell'1% della produzione globale.
La specie ha avuto particolare sviluppo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento nelle province di Caltanissetta, Agrigento e Catania. In quest’ultima, ai piedi dell’Etna, nel territorio di Bronte, conobbe la massima espansione, tanto che nel 1860 interi pascoli e terreni incolti furono trasformati in pistacchieti e il pistacchio divenne il fulcro di tutto il sistema agricolo ed economico dell’area.

La varietà italiana coltivata a Bronte è una tra le più pregiate ed è tutelata dal marchio Dop.
Ogni anno, si celebra una sagra interamente dedicata al prezioso alimento, con degustazione di prodotti realizzati solo con il pistacchio.
L’oro verde di Bronte, il segreto del successo del pistacchio marchio Dop
Se il pistacchio di Bronte è chiamato ancora oggi “oro verde”, è oltre che per il colore smeraldo, per quelle caratteristiche organolettiche, derivate da un microclima irripetibile, che ne fanno un frutto d’alto pregio, eccellente per forma e sapore rispetto ai pistacchi provenienti da altri Paesi.
Perché si raccoglie il pistacchio di Bronte Dop solo negli anni dispari
Sull’Etna la raccolta avviene a settembre, preceduta da una leggera pioggia, che non manca in questo periodo e gonfia i frutti. Per prendere i pistacchi ci si deve arrampicare lungo mulattiere, sulla terra nera, tra i 400 e i 1000 metri di altezza.
Il pistaccio si raccoglie ogni due anni.
Solo così la pianta ha il tempo di assorbire dal terreno lavico tutte quelle sostanze nutritive che rilasciano al frutto poi il suo inconfondibile aroma e profumo. Sono circa 10mila le persone che si trasferiscono a Bronte nel momento della raccolta.
Come riconoscere il pistacchio Bronte Dop
Il pistacchio di Bronte Dop ha una particolare forma allungata, con chicchi quasi appuntiti. La pellicina della buccia ha un colore che tende al violaceo, con riflessi verde chiaro, a causa della mineralità del sottosuolo, molto ricco di olio. Spaccato, il frutto ha un colore di un verde vivido, mai giallo, e ha un gusto inimitabile, in quando si nutre del terreno vulcanico alle falde dell’Etna, dove lo sbalzo termico tra giorno e notte favorisce la crescita e la dolcezza dei frutti. L’80% del raccolto è destinato alla Dop, garantita dalla dicitura “Pistacchio verde di Bronte Dop”, il resto è pistacchio di Sicilia.
Il pistacchio è tendenza
Il business del pistacchio è planetario. Lo possiamo osservare dalle creme verdi dei croissant di Milano o dei cannoli in Sicilia, ma per inquadrare il fenomeno basti sapere che è la Cina la nazione che consuma più pistacchi al mondo, importa dagli Stati Uniti, e negli ultimi anni il suo consumo è aumentato del 182,4%.


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