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Ok all’obbligo vaccinale per tutti: tempi e modi dell’introduzione

Quando e come il provvedimento diventerà legge in Italia

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 Roma – Il governo “va avanti”, annuncia il premier Mario Draghi, su obbligo vaccinale, terza dose e allargamento del green pass. Il primo punto è quello che desta più polemiche. Lo Stato può legittimamente introdurre l’obbligo, per tutta la popolazione over 12 attualmente vaccinabile, alla luce dell'art. 32 della Costituzione che tutela il diritto fondamentale alla salute come interesse della collettività: altrimenti non avrebbe potuto imporlo per decreto al personale sanitario (e di fatto, col green pass, al personale docente) pena la sospensione dal lavoro senza stipendio. Del resto in Italia già esistono dei vaccini obbligatori, per l’infanzia, senza i quali non si può andare a scuola.

Sarà esentato, esattamente come ora, soltanto chi non può ricevere l’iniezione per accertato pericolo di salute. Per chi non vi adempierà, invece, scatteranno certamente delle sanzioni penali, ancora allo studio dell’esecutivo. Ma il percorso è aspro e periglioso: intanto il vaccino anti Covid dovrà essere dichiarato da Ema e Aifa non più farmaco emergenziale ma ordinario, come accaduto con la Fda negli Usa. Il pronunciamento delle agenzie europea e italiana è atteso a fine settembre, poi ci sarà la dura battaglia in Parlamento: difficile che diventi legge prima della fine del 2021.

Al momento nel mondo il vaccino è già obbligatorio per tutti in Turkmenistan e in Indonesia, mentre in altri Paesi solo per alcune categorie: in Grecia e Ungheria per il personale sanitario, come da noi; in Francia anche per i pompieri e per chi è a contatto con soggetti fragili; nel Regno Unito lo sarà da ottobre per quanti lavorano in case di riposo ed rsa. Possibile che pure Palazzo Chigi adotti la strategia di esterne gradualmente l’obbligo nei prossimi mesi, come per il green pass, cominciando dalle categorie e fasce d’età considerate più a rischio. 


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