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Omicidio Spampinato, “Ragusa ’72, La Sottile Linea Nera”

La nuova inchiesta del giornalista del Tg la7 Carmelo Schininà sul “caso Spampinato”

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/28-10-2024/omicidio-spampinato-ragusa-72-la-sottile-linea-nera-500.jpg Omicidio Spampinato, “Ragusa ’72, La Sottile Linea Nera”


Ragusa - Le anticipazioni della seconda puntata di “Ragusa ’72, La Sottile Linea Nera”, in pubblicazione domani, martedì, su La Sicilia. La nuova inchiesta del giornalista del Tg la7 Carmelo Schininà sul “caso Spampinato” svela l’esistenza di alcuni “appunti” che forniscono elementi per 52 anni rimasti inediti sull’omicidio di Angelo Tumino, l’ingegnere ucciso del febbraio del 72 in quel contesto oscuro nel quale stava indagando Giovanni Spampinato prima di essere ucciso, il 27 ottobre ’72, da Roberto Campria, l’allora figlio del Presidente del Tribunale di Ragusa. Gli appunti in questione sarebbero una sorta di “controinchiesta” che la famiglia Spampinato avrebbe condotto tra il 72 e il 74 sull’omicidio Tumino, mentre si istruiva il processo per l'omicidio del cronista de “L’Ora”. Documenti adesso all’esame del fascicolo del pubblico ministero di Ragusa Santo Fornasier che da qualche anno ha riaperto il caso Tumino.

Negli appunti l’ombra di un boss della mala vittoriese dietro l’omicidio dell’ingegnere e nuovi elementi sugli scavi clandestini frequentati da Angelo Tumino. L’inchiesta di Schininà svela anche l’esistenza di due trattative sul cratere greco per cui Tumino sarebbe stato ucciso e di una presunta centrale operativa criminale a Ragusa che utilizzava i reperti archeologici come contropartita per pagare sigarette ma soprattutto armi ed esplosivi che i contrabbandieri sbarcavano sulle coste della Sicilia sudorientale e che venivano utilizzati, oltre che dalla mafia, anche dai neofascisti infiltrati nelle tensioni sociali che andavano in scena in quegli anni tra Ragusa e Siracusa. Di tutto questo scriveva su “L’Ora” Giovanni Spampinato che da un anno e mezzo portava avanti la sua inchiesta sulle presenze neofasciste a Ragusa. Il cronista sarebbe stato ucciso perché ne avrebbe scritto scoperchiando un potere criminale che doveva restare occultat


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