Domenica torna l'ora solare. Il cambio stagionale dell’ora – previsto per domenica prossima – andrebbe abolito. Su questo tutti o quasi sono d’accordo. Il mondo in compenso si spacca su quale dei due orari adottare: quello solare in vigore in inverno o quello legale che scatta d’estate per risparmiare sull’elettricità serale. Per i medici non ci sono dubbi: “Da quando è nata la vita sulla Terra seguiamo l’ora solare. Il nostro organismo funziona con quel ritmo lì” sintetizza Roberto Manfredini, professore di medicina interna all’università di Ferrara, esperto di cronobiologia. Dall’altro lato ci sono gli economisti, che portano a sostegno i dati dell’elettricità risparmiata con l’ora legale, quando le lancette vengono spostate in avanti per godere di un’ora di sole in più la sera.
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La British Sleep Society – l’associazione inglese dei medici del sonno – prende oggi una posizione decisa contro l’ora legale estiva: “La Gran Bretagna dovrebbe abolire il cambio dell’ora che avviene due volte all’anno e mantenersi sempre sull’ora solare” scrivono gli esperti sul Journal of Sleep Research. “I ritmi circadiani e la salute sono danneggiati dai cambiamenti forzati, specialmente quando le lancette vengono spostate in avanti, mentre beneficiano della luce naturale del mattino”. In più, spiegano ancora i medici, “l’esposizione alla luce di sera fa ritardare il sonno, rendendo più difficile il risveglio la mattina successiva”.
Negli anni scorsi erano stati i medici americani a promuovere l’adozione dell’ora solare. “Non c’è associazione di esperti che non si sia espressa a favore dell’orario più naturale per il nostro organismo. Eppure gli Stati Uniti stanno votando una legge che introduce l’ora legale permanente” spiega Manfredini. “Altri paesi come Francia e Spagna stanno discutendo se adottare questa proposta”. La norma americana voluta dal senatore repubblicano della Florida Marc Rubio è già stata approvata dalla Camera dei rappresentanti e attende la votazione in Senato. Contro il cosiddetto “Sunshine Protection Act” le associazioni di medici americani stanno tentando di fare lobbying, ma il motto “blocca le lancette” coniato da Rubio gode ormai di popolarità.
L’Unione Europea aveva organizzato un referendum online nel 2018, chiedendo ai cittadini se volessero abolire l’ora legale estiva. L’84% aveva risposto sì, anche se a votare erano stati solo 2 milioni di cittadini (il 3,8% dei tedeschi, i più attenti, e lo 0,04% degli italiani, i terzi più distratti del continente). La promessa di votare una legge europea era poi caduta nel vuoto, ma anche allora il dibattito si era concentrato sui risvolti per la salute: aumento degli incidenti stradali nei giorni successivi al cambio dell’ora, ma anche esiguità del risparmio di elettricità. “Se si tiene conto dell’aumento dell’uso dei condizionatori con l’ora legale in estate, il beneficio sui consumi si annulla, o resta esiguo” spiega Manfredini.
Un documento degli esperti europei di ritmi circadiani pubblicato sullo European Journal of Internal Medicine nel 2019 ricordava che l’orario ufficiale non incide solo sul sonno. “I ritmi circadiani influiscono anche su appetito, rilascio di ormoni, pressione sanguigna, picchi di attenzione e concentrazione, massima protezione del sistema immunitario”. Molte di queste variazioni passano inosservate nelle nostre giornate e una lancetta spostata di un’ora sembra insignificante. “Ha invece ripercussioni nascoste. Ogni cellula, tessuto, organo o sistema risponde alle progressive variazioni di luce e buio nel corso dell'anno. E’ così da quando esiste la vita sulla terra” spiega Manfredini. “Il cambio di ottobre è più leggero perché ci riporta all’ora solare, quella naturale. Lo spostamento delle lancette in avanti in primavera ha invece ripercussioni più evidenti. Un terzo della popolazione non soffre il cambio dell’ora, un terzo la soffre poco, l’ultimo terzo ha effetti rilevanti, deve ricorrere a sonniferi o antidepressivi, ha incidenti o problemi al cuore. In tutto la spesa sanitaria in Europa ammonta a 131 miliardi per ogni cambio di ora”.
L’ora legale tutto l’anno avrebbe il vantaggio di evitare lo spostamento stagionale delle lancette, ma ci lascerebbe un’ora in più al buio d’inverno. “La luce del mattino è la migliore per tarare bene l’orologio del nostro organismo” spiega Manfredini. “Mezz’ora di passeggiata o di pedalata per andare a scuola o al lavoro sono il miglior avvio di giornata. Aiutano anche a dormire meglio la notte. Non è un caso che i paesi del nord abbiano più problemi degli altri con l’ora legale. La mancanza di luce, specialmente al mattino, si traduce in un aumento di depressione e altri problemi psichiatrici”.