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Ospedale di Comiso, le carte dell’inchiesta che inchiodano l’Asp

L'ospedale Comiso è struttura a rischio in caso di evento sismico. Le carte in possesso di Ragusanews

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/17-07-2023/ospedale-di-comiso-le-carte-dell-inchiesta-che-inchiodano-l-asp-500.jpg Ospedale di Comiso, le carte dell’inchiesta che inchiodano l’Asp


 Comiso - La rettifica inviata dall’azienda sanitaria provinciale a firma del Commissario straordinario, Fabrizio Russo, all’articolo pubblicato da Ragusanews, dal titolo “Comiso, quell’ospedale è a rischio”, non fa altro che costringerci a riportare le carte dell’inchiesta giornalistica, carte a disposizione della Magistratura, qualora richiesto.  

Scrive l’Asp:

In relazione alle attività di verifica citate dall’articolo, in cui verrebbero “riscontrate diverse difformità del realizzato rispetto a quanto contenuto nei documenti recuperati presso il Genio Civile di Ragusa e presso gli uffici interpellati”, si segnala che non è stata riscontrata alcuna difformità rispetto ai documenti depositati presso l’Ufficio del Genio Civile di Ragusa. Nello specifico, si fa presente che esiste una relazione a struttura ultimata, del 4 dicembre 1978, a firma dell’ingegner Carmelo Poidomani, in cui si dà atto che “i lavori di costruzione del complesso ospedaliero si sono svolti regolarmente secondo le previsioni progettuali e di variante nell’osservanza degli adempimenti” previsti. 

Ora, a parte il fatto che dal 1978 ad oggi sono pure trascorsi 45 anni e che nel frattempo qualcosa sia anche potuta accadere nel mutare le cose, possiamo affermare che l’Asp è al corrente di tutte le criticità richiamate nell’articolo pubblicato da Ragusanews. 

Non ci sono solo le relazioni delle imprese di progettazione a dimostrarlo, ma le stesse comunicazioni dei suoi tecnici. 

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Come riportato nel precedente articolo di Ragusanews, i tecnici della Lenzi Consultant avevano scritto: “Le non conformità rilevate dagli esami documentali rispetto a quanto contenuto nei documenti recuperati presso il Genio Civile di Ragusa e dai sopralluoghi, tali difformità non sarebbero state riportate nei documenti di gara”. 

L’Asp è al corrente di tutto e addirittura in una lettera del 18 gennaio 2022 indirizzata al Direttore del servizio tecnico e a firma del responsabile unico del procedimento, prende atto delle pesanti criticità che comportano rischi rilevanti nell’utilizzo dell’immobile ospedaliero, e suggerisce le urgenti attività che esulano dallo specifico intervento sismico. Far finta di nulla, che non esistono faldoni di carte che certificano uno stato di fatto, è esercizio imprudente.  

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L’Asp di Ragusa, per smentire l’informazione data dal nostro giornale, ovvero, che  “tra l’elenco delle difformità non vi sarebbe addirittura traccia della documentazione depositata al Genio Civile di una sopraelevazione”, usa a propria discolpa il Certificato di Collaudo Statico del 14 febbraio 1979, dove si attesta specificatamente la legittima presenza di un “piano sopraelevato”.

Suggeriamo allora di leggere la relazione trasmessa all’Asp il 4 gennaio 2022 dalla impresa di progettazione Lenzi Consultant. A pagina 9, punto 4. 

Il vecchio documento del 1979 prodotto dall’Asp viene superato dai recenti studi compiuti sullo stato della struttura, anche suppletivi, affidati dall’Asp. 

Nella replica dell’Asp leggiamo:

L’articolo prosegue facendo riferimento al presunto “colpo di scena” che “arriva con la delibera n.467 del 28 febbraio 2023” da cui si evincerebbe che “l’ospedale Regina Margherita di Comiso rientra tra le misure della Missione 6 del Pnrr e viene ammesso al finanziamento per un importo di 2.275.997,00 euro” per un “altro” presunto “miglioramento sismico”. A tal proposito si precisa che l’intervento in questione non riguarda in alcun modo progetti di miglioramento sismico, bensì attività propedeutiche alla riconversione di una parte della struttura esistente in Ospedale di Comunità.

Qui il punto che non ha trovato smentita è un altro. Improvvisamente, come è possibile che il progetto sull’ospedale comisano abbia ricevuto tutti i pareri tecnici in sede di conferenza di servizi per essere ammesso al finanziamento se è vero come è vero che l’Asp si era fatta certificare la non idoneità strutturale?

 Ancora l’Asp sostiene: 

Infine: A conclusione di quanto illustrato, si ritiene utile segnalare come l’Ufficio Tecnico dell’ASP ha già effettuato un sopralluogo dell’edificio verificando visivamente che non sussistono evidenti segni di criticità.

Questa è la conclusione alla quale non avremmo voluto che l’Asp giungesse. Dopo quasi 800 mila euro di soldi pubblici per spese di progettazioni varie per stabilire se la struttura è idonea o no, sentirsi dire che il sopralluogo dei tecnici dell’Asp abbia visivamente concluso che non sussistono evidenti segni di criticità, appare una spiegazione semplicistica e del tutto inadeguata alla circostanza. 

Come a voler dire, occhio che non vede, criticità che non duole… 


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