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Paolo Graldi, morto l'ex direttore de “Il Messaggero”

Aveva 81 anni

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/31-12-2023/paolo-graldi-morto-l-ex-direttore-de-il-messaggero-500.jpg Paolo Graldi, morto l'ex direttore de “Il Messaggero”


Roma - È morto nella notte a Roma Paolo Graldi, giornalista. Era stato direttore del Messaggero e del Mattino. Nato a Bologna il 27 maggio del 1942, aveva quindi 81 anni. Aveva lavorato come inviato e caporedattore al Corriere della sera, poi al fianco di Sergio Zavoli ed Enzo Biagi, colonna di molti loro programmi televisivi, ed era consigliere d'amministrazione dell'ANSA. Negli ultimi anni aveva continuato sempre a scrivere come editorialista del Gruppo Caltagirone.

La biografia 

Era nato a Bologna il 27 maggio 1942, esordì giovanissimo su alcune testate locali, si trasferì a Roma per lavorare prima con Paese Sera, poi con il Corriere della Sera di cui è stato cronista di punta, giudiziaria e altro, e capo della redazione romana. Vice direttore con Sergio Zavoli al Mattino, nell’ottobre 1994 è stato nominato direttore dalla Fondazione Banco di Napoli rimanendo al timone del quotidiano di via Chiatamone fino al 1999, quando l’editore Caltagirone gli ha affidato la guida del Messaggero per tre anni e poi lo ha nominato direttore editoriale. Come editorialista, ha scritto per tutti i giornali del gruppo.

Per la tivvù ha collaborato a gran parte delle trasmissioni di Enzo Biagi, è stato caporedattore con Zavoli a «La notte della Repubblica» e via così: «Viaggio intorno all’uomo» ma anche come autore per Raiuno l’inchiesta in venti puntate «Io e il fumo», «Io e il telefono», «Io e il cibo». Fumo? Vini? Cibo? Una trinità per lui intoccabile. Finché «qualcuno da lassù non mi ha messo la mano sulla testa e mia ha mandato Simona», diceva lui, innamoratissimo della donna che è diventata sua moglie nel 2017, che lo ha adorato e avvolto di tenerezza e cura, e alla quale ripeteva spesso: «Siamo io e te, te e io, più tanti amici». E ancora: è stato il primo giornalista a intervistare per la tivvù Ali Agca e, sul Corriere della sera, il primo a intervistare il superpentito Tommaso Buscetta. La mafia e prima gli anni di piombo del terrorismo. Insieme a quello di Alfonso Madeo, c’era anche il suo nome nelle lista delle Brigate Rosse che uccisero un altro grande giornalista presente in quell’elenco: Walter Tobagi.


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