Roma - «Sto affrontando un periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l'uno per l'altro, nella fede, segni luminosi di speranza». Lo scrive il Papa nel testo dell'Angelus, inviato anche questa settimana in forma scritta essendo Francesco impossibilitato a pronunciarlo pubblicamente date le sue condizioni di salute.
Aggiunge il testo scritto dal Papa: «Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore». Il Papa ha poi invitato i fedeli a pregare «per la Chiesa, chiamata a tradurre in scelte concrete il discernimento fatto nella recente Assemblea Sinodale. Ringrazio la Segreteria Generale del Sinodo, che nei prossimi tre anni accompagnerà le Chiese locali in questo impegno». Sabato la Santa Sede ha reso noto che Francesco lo scorso 11 marzo ha firmato un calendario di appuntamenti legati al Sinodo per i prossimi tre anni che culminerà ad ottobre 2028 con una Assemblea ecclesiale in Vaticano.
Infine il Papa ha ringraziato i 300 bambini che in mattinata si sono radunati nel piazzale del Policlinico Gemelli per portargli una «carezza simbolica», come dice padre Enzo Fortunato, presidente del Pontificio Comitato della Giornata Mondiale dei Bambini, organizzatore dell'iniziativa: coi piccoli che hanno portato rose bianche, le preferite di Francesco, disegni e letterine, intonando cori di incoraggiamento per il Santo Padre: «Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi».