Attualità Il controsenso

Pasqua assurda: non si può uscire dal Comune ma si può andare alle Canarie

Turismo autolesionista e contagio di ritorno: l’accusa di Federalberghi condivisa da molti italiani

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/29-03-2021/pasqua-assurda-non-si-puo-uscire-dal-comune-ma-si-puo-andare-alle-canarie-500.jpg L’isola caraibica di Guadalupa, territorio francese, è una delle destinazioni estere consentite per le ferie pasquali


 Ragusa  - “Se ci sono delle regole da rispettare si rispettano, ma poi se queste valgono solo per alcuni, non possiamo accettarlo. Da un lato, chiudiamo gli italiani in casa, ma poi li facciamo andare in tutto il mondo: così si ammazza il turismo italiano. Sembra che la mano destra non sappia cosa fa la sinistra”. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, si sfoga contro le norme che permettono a Pasqua di viaggiare all’estero verso le nazioni che permettono gli arrivi, considerandole assurde. Ma che razza di zona rossa è? Evidentemente il governo non pensa che saranno in molti a potersi permettere di questi tempi vacanze in terra straniera: se limitare la circolazione delle persone ha come obiettivo limitare in parallelo quella del virus, non si capisce perché consentire allora l’andirivieni in porti, aeroporti e stazioni – non per lavoro o urgenza, ma per vacanze – esponendo la collettività anche al rischio del contagio di “ritorno”, magari con le varianti cresciute altrove.

Favorendo, tra l’altro, il turismo dei paesi competitor anziché il proprio. “Nelle città d’arte non arrivano visitatori da un anno e l’85% degli hotel è chiuso, ma gli italiani possono andarsene liberamente perfino in crociera, basta un tampone alla partenza e al rientro - attacca Bocca, intervistato dal Corriere della sera -. Se è vero che le persone vaccinate o con tampone negativo sono a basso rischio di contagio, come dicono, allora questa logica deve essere applicata anche ai viaggi in Italia”. La federazione degli albergatori, a cui si unisce quella dei ristoratori, chiede al governo un provvedimento per “liberare” anche all’interno del Paese le persone munite di: certificazione attestante l’avvenuta vaccinazione; oppure il risultato negativo di un tampone molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone non oltre le 48 ore precedenti il viaggio; o infine il risultato di un test sierologico che dimostri di essere guariti dalla malattia.


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