Attualità Riscaldamento globale

Pesce scorpione, è allarme. È il terrore dei mari: riscaldamento del pianeta accelera il suo arrivo

Avvistamenti anche in Sicilia

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Avvistamenti anche in Sicilia.
Pesce scorpione, sempre più vicino ai nostri mari. I suoi avvistamenti sono diventati sempre più frequenti nel sud della penisola. Sicilia, Calabria, Puglia, per i pescatori è diventato quasi normale trovarli nelle reti. L'ultimo avvistamento è stato fatto a Gallipoli il mese scorso, il pesce scorpione, inesorabilmente, si avvicina al Lazio. Secondo gli specialisti degli oceani, che studiano il modi di interagire del globo terrestre con l'atmosfera, il riscaldamento del pianeta accelererà il suo arrivo nell'Italia centrale. Se anche la prossima estate sarà molto calda, l'invasione sarà inevitabile. Se ne è parlato anche dal 14 ottobre al 18 ottobre al convegno che si è svolto a Palermo, organizzato dalla Commissione Internazionale per l'Esplorazione Scientifica del Mar Mediterraneo (Ciesm). Alla presenza del Principe Alberto II di Monaco, delle autorità regionali e delle rappresentanze di ben 23 Stati membri: Albania, Algeria, Germania, Cipro, Croazia, Egitto, Spagna, Francia, Grecia, Israele, Italia, Libano, Malta, Marocco, Monaco, Portogallo, Romania, Russia Slovenia, Svizzera, Siria, Tunisia e Turchia.

Nel corso del convegno, esperti di valenza internazionale, si sono confrontati in tavole rotonde con pannelli interattivi sul tema della pesca sostenibile, dell'impatto dei cambiamenti climatici e dell'impegno delle comunità nella protezione dell'ambiente marino. Tra questi c'era anche il biologo Claudio Brinati: «Il trend è confermato ha detto se le temperature non scenderanno, e nulla al momento ci permette di ipotizzarlo, il pesce scorpione arriverà nel Lazio. Quando con precisione è difficile dirlo ma considerando che gli avvistamenti sono ormai quotidiani, probabilmente ci vorranno meno dei due anni ipotizzati». 

Se il granchio blu è stato un po' il simbolo dell'invasione "aliena" nel nostro mare, il pesce scorpione è destinato ad occupare altrettanto spazio tra le emergenze dell'ambiente marino. «Tecnicamente più che il termine alieno si dovrebbe utilizzare quello "alloctono" spiega Brinati che indica specie di animali o vegetali che si sono diffuse al di fuori del loro areale geografico naturale entro il quale sono distribuite. La presenza di specie non tipiche del Mediterraneo è dovuta a fenomeni sia di tipo naturale, sia al trasferimento generato dall'uomo con le sue attività economiche. Se per il famoso granchio blu il suo arrivo nel nostro mare è stato causato dall'uomo con un trasporto diretto, lo spostamento di un gran numero di ulteriori specie alloctone si è generato spontaneamente a causa dell'apertura del collegamento con il Mar Rosso tramite il canale di Suez e il contestuale riscaldamento del Mediterraneo».

Da dove arriva proprio il pesce scorpione o pesce leone, «Pterois miles», tra i più amati dagli appassionati di fotografia subacquea che si immergono in Mar Rosso. Segnalato per la prima volta in Italia nel 2016 nella Sicilia sud-orientale è una tra le specie più invasive al mondo, nota per aver colonizzato gran parte delle coste atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici. Il pesce scorpione per la sua voracità riesce a mangiare un quantitativo di pesce incredibile rispetto al suo peso con un notevole impatto sugli ecosistemi, alterandone la struttura attraverso la predazione di piccoli pesci che costituiscono la dieta principale di specie autoctone. «Parlare oggi di questa specie potrebbe sembrare eccessivamente allarmistico avverte Brinati per non incorrere in un uovo caso granchio blu sarebbe opportuno che gli organi decisionali cominciassero, in accordo con le comunità scientifiche, ad affrontare preventivamente il problema per contenere la possibile esplosione demografica».


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