Pompei - Perseo che salva Andromeda e l'abbraccia in volo. Tra i miti più noti della storia greca, la coppia protagonista di un affresco della Casa dei Vettii diventa l'immagine testimonial per fare il giro del mondo riprodotta su un foulard. Non un semplice oggetto da regalare, piuttosto un'opera d'arte realizzata prendendo a prestito dai romani non solo i protagonisti, ma anche le tecniche e i colori delle antiche tessiture romane.
Si tratta della nuova iniziativa che il Parco archeologico di Pompei ha realizzato in partnership con il maestro tintore Claudio Cutuli, dell'associazione Intrecci creativi. Tre i disegni riprodotti e presi in prestito dagli affreschi. Due scelti tra quelli della sala degli amorini, tra le stanze della Casa dei Vettii più amate dai visitatori della città sepolta. Il terzo soggetto raffigurato proviene invece dalla sala di Issione o del piccolo Triclinio, sempre dalla casa dei Vettii. L’immagine riproduce un parapetto con una maschera teatrale ed un cesto di vimini dove sono adagiati strumenti musicali, mentre nel riquadro sottostante si vedono due navi biremi, e sullo sfondo un porto. Per realizzare i foulard scelti tessuti ecologici, in filato d’ortica, e colori naturali estratti direttamente da antiche piante tintorie, come quelle attualmente riprodotte nel vivaio della città antica di Pompei. Lavorati interamente a mano su antichi telai saranno in vendita in tutto il mondo. E il 50% del ricavato verra' destinato al restauro di manufatti del Parco.
Spiega il senso dell'iniziativa il direttore del Parco archeologico Gabriel Zuchtriegel. "L’arte tintorea rappresenta un ‘eccellenza della tradizione artigiana del nostro Paese e ha radici nell’antica Pompei con le sue fulloniche, le antiche lavanderie, dove tutto era ecologico e naturale", dice con un occhio al passato e un altro al futuro. Perché i foulard vogliono essere anche testimonianza di un messaggio ambientalista. Continua, infatti, Zuchtriegel: "L’archeologia del 21^ secolo è anche una ricerca sulla sostenibilità: ambientale, sociale e gestionale. Questa partnership si pone in linea con la nostra strategia di cura e valorizzazione del verde a Pompei, che per molti versi è inseparabile dalla tutela e fruizione del patrimonio culturale. E dunque lavoreremo sull’uso delle piante tintorie di Pompei, ma immaginiamo anche laboratori e spazi per raccontare la tradizione di questa arte dalle fulloniche antiche fino al presente.”