Ragusa - Con un articolo dal titolo "Sindrome Neurologica Post Covid-19: Una Nuova Sfida Medica" pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Clinical Medicine, un gruppo di ricercatori siciliani mette l'allerta su una zona ancora buia della malattia: il post Covid, ovvero tutta quella serie di sintomi - più o meno severi - che colpiscono tra il 70 e l'80% di coloro che hanno superato l'infezione, indipendentemente dal livello di gravità con cui ne siano stati colpiti. Abbiamo già trattato su Ragusanews gli strascichi a lungo termine su alcuni aspetti come i danni agli organi interni, la depressione, la perdita di capelli e i rischi delle ricadute. Il mondo scientifico continua a domandarsi per quanto tempo la pandemia lascerà segni sulla popolazione. Se da una parte l'avvento dei vaccini sta contribuendo a portare serenità alla popolazione, dall'altra le conseguenze del virus su coloro che l’hanno contratto sembrano appena all'inizio.
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"Molti studi eseguiti analizzando centinaia di pazienti hanno dimostrato che la stanchezza è il più ricorrente tra i sintomi ed è presente in circa l'80% dei pazienti analizzati - spiega Domenico Nuzzo, coordinatore dello studio e neurobiologo dell'Irib Cnr di Palermo -. Tra questi oltre il 40%, dopo la guarigione, manifesta problematiche neurologiche, come perdita dell'olfatto e del gusto, vertigini, stato confusionale, depressione e mal di testa ricorrente". "Spesso – aggiunge Pasquale Piccone, neurobiologo dell’istituto e coautore dello studio - si tratta di sintomi inizialmente ritenuti secondari rispetto a quelli più devastanti relativi all'infezione ma che oggi, grazie anche al progredire della conoscenza sulla patologia, ricevono maggiore attenzione". Dello stesso avviso la biologa del Cnr, Daniela Giacomazza: "Oggi numerosi ricercatori stanno affrontando le problematiche legate all'infezione da SARS-Cov-2 allo scopo di chiarire le manifestazioni cliniche durante e post-infezione”. Analisi indispensabili per comprendere, passata la fase acuta dell’emergenza, quanto e come il Covid continuerà a pesare sul sistema sanitario regionale e nazionale.