Roma - Raffaella Docimo, docente di odontoiatria e membro del CDA del Maxxi, assumerà temporaneamente la guida del museo romano dopo la nomina di Alessandro Giuli a Ministro della Cultura. Amica di lunga data di Gennaro Sangiuliano, ha giocato un ruolo nel suo incontro con Maria Rosaria Boccia durante la campagna elettorale del 2023.
Chi è la Docimo
Con la recente nomina di Alessandro Giuli a nuovo Ministro della Cultura in sostituzione di Gennaro Sangiuliano, il prestigioso Museo Maxxi di Roma si trova momentaneamente sotto una nuova guida. Sarà Raffaella Docimo a ricoprire il ruolo di Presidente facente funzioni, come riportato da Adnkronos. Docimo, professore ordinario di Malattie Odontostomatologiche e Direttrice della Scuola di Specializzazione in Odontoiatria Pediatrica presso l’Università di Roma Tor Vergata, ha un background accademico di rilievo e ha recentemente partecipato alle Elezioni europee con Fratelli d’Italia. Docimo è entrata a far parte del Consiglio d’Amministrazione del Maxxi a partire da marzo 2023, un incarico ricevuto durante il mandato di Gennaro Sangiuliano come Ministro della Cultura. La sua nomina ha suscitato alcune perplessità, in quanto le sue competenze odontoiatriche sembrano distanti dal mondo della cultura. La stessa Docimo ha dichiarato di essere amica di lunga data di Sangiuliano, un rapporto che risale ai tempi del liceo. Oltre al suo legame professionale e personale con Sangiuliano, un aneddoto curioso emerge dalle recenti rivelazioni su come quest’ultimo abbia conosciuto Maria Rosaria Boccia, figura che ha attirato l’attenzione dei media. La dentista Simona Russo, in un’intervista a Repubblica, ha raccontato di aver fatto da tramite tra Sangiuliano e Boccia. Il loro primo incontro risale a maggio 2023, durante un evento elettorale a Napoli a sostegno proprio della candidatura europea di Raffaella Docimo. Russo ha spiegato che Maria Rosaria Boccia l’aveva accompagnata casualmente all’evento e lì, senza alcuna intenzione premeditata, è avvenuto l’incontro con l’allora Ministro della Cultura. La stessa vicenda è stata confermata da Sangiuliano in una lettera inviata al quotidiano «La Stampa».