Ragusa - La Sicilia vanta più di 130 strutture in 9 province dedicate al turismo religioso e meditativo tra monasteri, abbazie, conventi e centri di cultura orientale in cui si può anche dormire. Agenzie di viaggio e tour operator stimano oltre 20mila presenze tra giugno e settembre per ritiri spirituali e simili che sull'Isola muovono, più materialmente, circa 20 milioni di euro: il prezzo medio dei pacchetti oscilla tra 600 e 2mila euro a persona a settimana, secondo le esperienze prescelte: dallo yoga in barca o in riva al mare, alle sessioni di preghiera con guida privata all'alba nell'entroterra.
Lo dimostra anche l’istituzione del bonus psicologo: raccoglimento, silenzio e serenità - dopo il Covid e con la guerra ucraina in corso - sono diventate vere e proprie esigenze per tanti cittadini, stressati dalle brutte notizie quotidiane. Si parte per ritrovare tranquillità, lontani dal caos metropolitano; per cercare un equilibrio emotivo dopo una delusione d'amore, un matrimonio fallito, una causa in tribunale. Insomma, sempre più le ferie si utilizzano per guadagnare quella la pace interiore andata a farsi benedire durante l'anno sia in famiglia che a lavoro.
Spesso si viaggia da soli e ci si unisce a un gruppo di sconosciuti, esausti delle solite facce. La provincia di Ragusa, per la sua natura remota e il suo fascino ancestrale, si presta molto a questo tipo vacanza: ascetica, contemplativa, mistica, distante dalla mondanità, con cui spezzare l’estroversione caratteristica dell’estate e dei luoghi di mare. Nella top10 delle prenotazioni sul portale online BookYogaRetreats, spiccano le sedute di “catarsi” collettiva sulle spiagge iblee le sessioni di meditazione in riva alle sponde ragusane, gettonatissime anche dai giovani.
"In passato chi si avventurava in un viaggio spirituale lo faceva soprattutto per convertirsi - osserva la guida ambientalista Giovanna Farinella -, oggi vogliono visitare chiese, chiostri e praticare yoga per trovare quiete interiore dopo una brutta avventura affettiva o professionale. Qualche settimana fa ho fatto da guida a una coppia di amici inglesi 50enni, uno di loro si stava separando e viveva un periodo difficile mentre l'amico pensava di lasciare lo studio di avvocato in cui lavorava da 20 anni per mettersi in proprio in un altro settore: mi hanno detto di aver scelto la Sicilia perché qui la vita ha un ritmo più lento e permette di riflettere su scelte complicate".