Ragusa - Le società partecipate del comune di Ragusa non rispettano le leggi. L’occhio del consigliere comunale del gruppo Generazione Gaetano Mauro è catturato dalla sequela di atti adottati in palese violazione di legge a tal punto di chiedere le dimissioni del sindaco Peppe Cassì dall’incarico di Presidente della SRR Ato 7 Ragusa (Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti per l'Ambito Territoriale Ottimale). La sequenza dei fatti diventa grottesca in taluni casi.
Dopo i fatti noti legati a Iblea Acque Spa, che hanno fatto indignare i cittadini ragusani, Mauro torna a denunciare come il sindaco di Ragusa nella qualità anche di Presidente del Consiglio di Amministrazione della società S.R.R. ATO 7 Ragusa, di cui il comune di Ragusa risulta essere socio, violi le disposizioni di cui al comma 1 dell’art. 7 del dlgs del 08 aprile 2013 n. 39. In buona sostanza il suo incarico è inconferibile.
A dare supporto alla tesi del consigliere comunale anche un orientamento dell’Anac che chiarisce come “…tra l’incarico di presidente del consiglio di amministrazione di un ente di diritto privato in controllo pubblico di livello locale (SRR) e quella di componente di una giunta di un comune che è uno dei soci di maggioranza (comune di Ragusa) sussiste la situazione di inconferibilità”. Il sindaco, quindi, non può ricoprire quel ruolo. Mauro chiede di sapere, attraverso una interrogazione, “se il Sindaco di Ragusa ritenga opportuno rassegnare immediatamente le dimissioni al fine di non inficiare l’attività in essere del Cda da lui allo stato presieduto”.
L’attività di controllo del consigliere Gaetano Mauro culmina con la denuncia anche di alcune “omissioni” della Iblea Acque Spa, dettate da spericolate metamorfosi normative. Attraverso una interrogazione a risposta scritta Gaetano Mauro chiede “come sia possibile che si continui ad esercitare il ruolo di controllo sulla società da parte di un comitato di controllo di fatto scaduto in quanto, come recita lo statuto, i componenti durano in carica un anno”. Ed ancora.
“La legge vieta esplicitamente che nelle spa pubbliche-scrive Mauro nella sua interrogazione- la revisione legale dei conti, non può essere affidata al collegio sindacale”. Alla Iblea Acque Spa avviene esattamente il contrario. “Viene nominato il Collegio Sindacale a cui viene demandata la revisione legale dei conti”.
Per questo motivo, Mauro chiede al Sindaco di Ragusa “..quale norma ha applicato l’assemblea soci nel nominare il collegio sindacale della società in house Iblea Acque S.p.A. demandando allo stesso la revisione legale dei conti in contrasto con il citato comma 2 art. 3 del dlgs del 19/08/2016 n. 175”. Infine, sempre rivolgendosi al sindaco di Ragusa Peppe Cassì, scrive Mauro: “Sembrerebbe che un componente del collegio sindacale lavori presso lo studio di un professionista incaricato dall’Amministratore Unico di Iblea Acque Spa. Ritiene il Sindaco che ciò possa violare le cause di ineleggibilità, decadenza e incompatibilità, previste dall’art. 2399, codice civile che sono dirette a garantire l’indipendenza del sindaco, quale requisito indispensabile ai fini di un corretto esercizio delle funzioni di vigilanza affidate al collegio sindacale?”