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Sanità, Cuffaro punisce e isola Abbate dopo le Europee

Cuffaro dà il benservito all'on. Ignazio Abbate che in occasione delle Europee ha disobbedito alla linea DC

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Modica - L'estate siciliana ha visto il consueto balletto delle nomine ai vertici delle aziende sanitarie provinciali, uno dei settori più politicizzati dell’isola. Ragusa è stata tra le prime a definire la governance. Questo processo non solo ha disegnato nuove geografie all'interno delle coalizioni di centrodestra, ma ha anche rivelato importanti mutamenti nei rapporti di forza tra i vari attori politici.

Il direttore generale dell’ASP di Ragusa, Pino Drago, insediatosi da appena qualche mese, sembra determinato a circondarsi di un pool di rigoristi per affrontare con maggiore determinazione le sfide che negli ultimi anni sono rimaste irrisolte. Tra queste, le difficoltà nell'utilizzo dei fondi del PNRR, le liste d’attesa sempre più lunghe, la crisi dei pronto soccorso e l'ottimizzazione delle risorse umane. Queste nomine, tradizionalmente terreno di scontro politico, hanno visto l'intervento diretto dei principali partiti della coalizione di centrodestra.
A Ragusa, Fratelli d’Italia, con il senatore Salvo Sallemi in prima linea, ha sostenuto la scelta di Pino Drago. La nomina del direttore sanitario, Sara Lanza, invece, porta la firma della Lega, rappresentata da Fabio Dourignon, mentre la scelta di Massimo Cicero come direttore amministrativo è stata sponsorizzata da Forza Italia e dal presidente della regione Renato Schifani, con il veterano Innocenzo Leontini a fare da garante.
Un'assenza rilevante nelle designazioni è quella dell'onorevole Ignazio Abbate, esponente di spicco della Democrazia Cristiana, il cui ruolo sembra essere stato marginalizzato. Secondo alcuni osservatori, Abbate sarebbe vittima di una strategia punitiva orchestrata dal leader del suo partito, Totò Cuffaro, che non ha dimenticato il "tradimento" delle ultime elezioni europee, quando Abbate sostenne un candidato di un’altra lista. Niente assessorato per lui nel rimpasto di governo.

L'isolamento di Abbate non si limita alle nomine dell'ASP. Anche nel comune di Modica, dove fino a poco tempo fa esercitava un forte controllo politico, si registrano segnali di un cambiamento di rotta. Il sindaco Maria Monisteri, vicina ad Abbate in passato, sembra ora voler prendere le distanze, imponendo restrizioni ai dirigenti di area abbatiana e rafforzando la propria autonomia. Questi sviluppi preannunciano un autunno caldo per la politica iblea, dove le tensioni interne alla coalizione di centrodestra potrebbero dare vita a nuove e inaspettate alleanze, rimodellando l'assetto politico dell’intera provincia.


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