Ragusa - Prenotare una visita al Cup a Ragusa è diventato un terno a lotto. Un servizio che presenta attese troppe lunghe e talvolta neanche quelle per via delle cosiddette agende chiuse, cioè l’impossibilità di avere la prenotazione per alcuni prestazioni.
Per l’Asp ragusana non esistono agende chiuse, cioè prenotazioni indisponibili per gli utenti. A dirlo a Ragusanews, fonti ufficiali dell’Asp, la cui identità viene da noi tutelata per evitare che a stessa incorra in qualche azione disciplinare. La realtà è però un’altra. Abbiamo raccolto tre testimonianze di altrettanti utenti che si sono recati al Cup di Modica, fino a venerdi scorso, ed hanno ricevuto la stessa risposta da parte dell’operatore: ”Non è possibile prenotare l’ecografia, torni la prossima settimana”. Uno, due, tre volte. Di fronte all’impossibilità ripetuta di potere fissare una ecografia all’addome, con richiesta di prescrizione urgente, l’utente si è rivolto alla Procura della Repubblica presentando un esposto.
Dal canto suo, la fonte dell’Asp, precisa che ci si può prenotare senza alcun problema e fino al giugno del 2024. Ma se prima di giugno 2024 è tutto pieno? E dire che la chiusura delle liste d’attesa in linea di principio è punita dalla legge 266/2005 art. 1 commi 282 e 284. Domanda: ma se è vietato per legge chiudere le liste d’attesa, perchè la Direzione strategica ha disposto di chiuderle al giugno 2024 “prevedendo di ulteriori slot in caso di saturazione dei posti disponibili”, che evidentemente stante ai casi riportati, non sono stati previsti?
E se è praticamente impossibile ricevere nuove prenotazioni oltre la data del giugno 2024, non si conoscerà mai un dato esatto di chi è in attesa davvero di una prestazione e i dati riferiti sulle liste d’attesa saranno sempre “falsati” perché questi utenti non saranno mai censiti dal sistema. Sulle liste d’attesa abbiamo cercato di fare chiarezza. Esistono dei fondi, che la Regione ha stanziato e che vanno utilizzati entro il 31 dicembre. Si chiama Piano Operativo Regionale per il recupero delle liste d’attesa sul rifinanziamento delle attività di recupero delle prestazioni assistenziali per il miglioramento delle liste d’attesa. Si tratta di fondi pubblici per ri-pagare prestazioni che in realtà avrebbero dovuto eseguirsi in regime ordinario se solo ci fosse un minimo di capacità organizzativa. All’Asp di ragusa sono state assegnati poco piu di 3,5 milioni cosi ripartiti: 1,5 milioni per il recupero delle prestazioni di ricovero, 1,8 milioni per il recupero delle prestazioni ambulatoriali e 200 mila euro per recupero delle attività di screening.
Ad oggi ci risulta che la quasi totalità dei fondi non sono stati ancora utilizzati. Capitolo dati. Qui l’enigma è che facendo un raffronto sui report delle liste d’attesa che l’Asp comunica all’assessorato regionale mensilmente, si traccia una situazione “imbarazzante”. Per alcune prestazioni i dati da un anno all’altro sono gli stessi. Addirittura, l’esempio per una visita oncologica è un racconto più unico che raro. A maggio scorso per prenotare una visita oncologica il report evidenziava una disponibilità di attesa media aziendale superiore a 8 mesi. Una eternità per la specifica della patologia. Da giugno ad oggi la musica è cambiata. Almeno sulla carta. Le prestazioni di oncologia sono sparite dalle liste d’attesa dei dati che l’Asp ha comunicato alla regione. Sulla carta, cioè, non esistono malati oncologici. Purtroppo cosi non è.