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Sgarbi: "mi dimetto da sottosegretario alla Cultura"

Il critico d'arte lo ha annunciato a margine di un evento organizzato a Milano: "Nelle prossime ore lo comunicherò a Giorgia Meloni"

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/02-02-2024/sgarbi-mi-dimetto-da-sottosegretario-alla-cultura-500.jpg Sgarbi: "mi dimetto da sottosegretario alla Cultura"


Roma - Vittorio Sgarbi ha annunciato le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura del governo Meloni. "Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario e lo comunicherò nelle prossime ore a Meloni". Lo ha detto durante l'evento La Ripartenza organizzato da Nicola Porro a Milano. "Mi dimetto e lo faccio per voi" ha detto il critico d'arte durante la sua lezione su Michelangelo, spiegando che "l'Antitrust ha mandato una molto complessa e confusa lettera dicendo che, avendo accolto due lettere anonime, che ha inviato all'Antitrust il ministro della Cultura, io non posso fare una conferenza da Porro".

"Adesso - ha aggiunto - sono solo Sgarbi, non sono più sottosegretario. Comunico ai giornalisti che mi dimetto con effetto immediato e scriverò una lettera a Meloni". A chi gli chiedeva che immagine arriva all'estero dopo l'inchiesta pubblicata da Report, Sgarbi ha precisato di non aver rilasciato alcuna intervista, quindi, quelle erano immagini rubate". Per Sgarbi "uno nel suo privato può dire quello che vuole. Non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le mie imprecazioni come fa chiunque", ha aggiunto. "Non rifarei l'intervista anche perché - ha concluso - non l'ho fatta. E comunque il giornalista non morirà per questo". 

"Io ritiro il mio augurio di morte - ha proseguito Sgarbi - mi scuso di averlo pensato e non sono più neanche un sottosegretario. D'ora in avanti augurerò la morte senza essere responsabile di essere sottosegretario". "Mi scuso - ha aggiunto - con i giornalisti che si sentono in pericolo di morte, perchè ho detto: 'Vorrei che tu morissi'". "Mi scuso, perchè chi l'ha interpretato in una trasmissione che è stata particolarmente cruda, ma che era sostanzialmente una trasmissione con un'intervista non autorizzata, non voluta", ha osservato. A un certo punto, "non essendo un'intervista, io ho fatto imprecazioni, che sono sembrate anche a qualche giornalista offensive".

Sgarbi attacca Sangiuliano: “Uomo senza dignità, ha inoltrato lettere anonime contro di me”

Lo ha ribadito anche durante l’evento, la sua lecture su Michelangelo ha spiegato che “l'antitrust ha mandato una molto complessa e confusa lettera dicendo di aver accolto due lettere anonime, che ha inviato all'antitrust il ministro della Cultura, in cui c'era scritto che io non posso fare una conferenza da Porro". Per questo “mi dimetto e lo faccio per voi”, ha specificato. Il riferimento di Sgarbi è all’istruttoria aperta per valutare se c’è incompatibilità tra le sue attività extra governo e il ruolo che ricopre al Ministero.

L’attacco di Sgarbi a Sangiuliano è durissimo: "Il ministro Gennaro Sangiuliano non l'ho sentito, non ci parliamo dal 23 ottobre quando mi ha dato la delega per andare a occuparmi della Garisenda. Non potevo sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all'Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime".

Invece, aggiunge Sgarbi, "l'Antitrust dice 'dalle lettere anonime che abbiamo ricevuto', le ha inviate il ministro. Tutto quello che hanno dichiarato arriva da lettere anonime".

Il ricorso annunciato al Tar Il termine previsto entro il quale l'Autorità Antitrust dovrà pronunciarsi è il 15 febbraio. Secondo quanto si apprende, il procedimento potrebbe essere già stato chiuso e nei primi giorni della prossima settimana, forse lunedì stesso, potrebbero venirne comunicate le conclusioni. 

"Farò certamente ricorso al Tar – dice Sgarbi – perché si dica comunque che io non avevo un'altra professione, ne avevo solo una: essere Sgarbi, essere uno storico dell'arte ed è per questo che sono diventato sottosegretario alla Cultura, non per tacere o per non parlare d'arte o per non presentare libri o mostre". Giorgia Meloni aveva fatto sapere di essere pronta a revocare il mandato da sottosegretario in base alla decisione dell’Antitrust. Ma ora Sgarbi ha anticipato i tempi. 

Il “colpo di teatro”
“È un colpo di teatro, sono due ore che medito se farlo o se non farlo”, ha confidato Sgarbi. La legge “consente che io, attraverso il Tar, indichi quelle cose che ho detto” ossia “che non può essere in conflitto di interessi chi non ha un lavoro, chi non fa l'attore, chi non fa il professore, chi è in pensione come professore e come sovrintendente. Io ho fatto occasionalmente, le occasioni possono anche essere quotidiane, conferenze come questa”. Questa conferenza, “secondo quello che l'Antitrust mi ha inviato, sarebbe incompatibile, illecita, fuorilegge”. Quindi, “per evitare che tutti voi siate complici di un reato, io parlo da questo momento libero del mio mandato di sottosegretario. Avete comunque un ministro e altri sottosegretari e io riparto” e “da ora in avanti potro andare in tv e fare conferenze", ha concluso Sgarbi.


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