Catania - Si riaccendono i riflettori sul caso della giudice di Catania Iolanda Apostolico, finita sotto attacco per i provvedimenti con i quali ha sconfessato il dl Cutro, annullando il trattenimento nel Cpr di Pozzallo di alcuni richiedenti asilo, e per la sua partecipazione a una manifestazione nel 2018 per chiedere lo sbarco dei migranti bloccati sulla nave Diciotti per disposizione dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. La giudice catanese si è dimessa dall’ordine giudiziario: il plenum del Csm ha infatti accolto la sua richiesta di lasciare la magistratura. C’è stato un solo voto di astensione. La giudice era finita al centro di polemiche per aver partecipato a manifestazioni in favore dei migranti.
In particolare, la richiesta di cessazione del servizio della giudice Apostolico, del Tribunale di Catania, è stata trattata tra le proposte di «particolare urgenza» della Quarta commissione. Le dimissioni- si legge nella delibera del Csm – avranno «efficacia dalla data indicata dal magistrato (15 dicembre 2024)». Relatore della pratica è stato il consigliere Abenavoli. All’indomani delle prime decisioni della giudice Apostolico sul decreto Cutro, furono in tanti nella maggioranza, soprattutto la Lega, a chiedere le dimissioni della togata catanese, sulla quale si accese un vero e proprio scontro tra politica e magistratura. Uno scontro poi esacerbato dai video diffusi in quei giorni che ritraevano la giudice etnea alle proteste nel porto di Catania il 25 agosto del 2018 per chiedere lo sbarco dei migranti bloccati sulla nave Diciotti.
Secondo indiscrezioni però le dimissioni della Apostolico sarebbe state richieste al Csm per non meglio precisate ragioni personali. La Lega però non ha mancato di ricordare la bufera nella quale era finita la toga catanese: «Iolanda Apostolico – è scritto in una nota del Carroccio – ha lasciato la magistratura: meglio tardi che mai, ora potrà comportarsi come una esponente di Rifondazione Comunista senza creare imbarazzi».